Una struttura alta e visibile, a poco più di cento metri dal lungolago. Per alcuni è un pugno nell’occhio, per altri un simbolo di progresso culturale. La torre scenica del nuovo teatro di Riva del Garda continua a far discutere, specie in questa campagna elettorale. E a sorprendere, forse, è la posizione di Ezio Baldessari, candidato alle prossime elezioni comunali con Europa Verde che sostiene il candidato sindaco Alessio Zanoni, che si dice favorevole a un’opera che molti in città hanno ribattezzato “Torre oscenica”.
“Qualche giorno fa, mentre correvo lungo la ciclabile del Varone – racconta Baldessari a La Busa – sono stato interpellato da un esponente dell’attuale maggioranza in Consiglio comunale. Con tono provocatorio, mi ha chiesto: “Allora, voi Verdi, quando andrete a manifestare con le bandiere sotto la torre scenica del nuovo Palacongressi?”.
Una provocazione che lo ha colto impreparato, ammette: “Non conoscevo a fondo la storia del progetto, anche se ho riconosciuto che l’impatto visivo è significativo. Ma mi sono ripromesso di approfondire. E così ho fatto”.
Un progetto di lungo corso, noto a molti
“La storia della torre scenica – scrive Baldessari nella nota inviata in redazione – affonda le radici nel 2007, quando “Garda Trentino Fiere” bandì un concorso internazionale per la realizzazione di un nuovo polo congressuale. Il bando portava la firma dell’allora presidente, l’architetto Mauro Malfer. L’anno successivo, lo studio PiuArch fu incaricato della progettazione preliminare. Già allora, la torre scenica era parte integrante del progetto. Nel 2009, il piano – sostanzialmente invariato rispetto all’attuale – venne presentato all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Molinari e a un Consiglio comunale composto da esponenti di diverse forze politiche, tra cui gli allora rappresentanti del Partito Popolare Europeo, dei Democratici di Sinistra, dei Verdi, di Rifondazione Comunista, di Alleanza Nazionale e varie liste civiche”.
“Nelle carte e negli atti dell’epoca – sottolinea Baldessari – non risultano critiche o obiezioni rilevanti. Nessuno parlò di ‘oscenità’”.
Un elemento che oggi, secondo il candidato, dovrebbe invitare a una riflessione: “Alcuni di quei consiglieri siedono ancora oggi in aula, ma su posizioni radicalmente critiche. È legittimo cambiare idea, certo. Ma rinnegare la propria responsabilità storica non è un bel segnale”.
Variante 15: più altezza, più opportunità?
Un ulteriore passaggio chiave arriva tra il 2021 e il 2022, quando l’attuale amministrazione approva la cosiddetta Variante 15. Questa modifica urbanistica ha eliminato i limiti di altezza per il nuovo polo congressuale. Secondo Baldessari, l’obiettivo potrebbe essere quello di ospitare un ristorante panoramico affacciato sul lago.
“Difficile, a questo punto, accettare lezioni estetiche da chi ha proposto di aumentare le dimensioni dell’edificio”, commenta.
Una torre tecnica, non un capriccio estetico
Ma a cosa serve esattamente questa struttura tanto discussa? “La torre scenica non è un vezzo architettonico – spiega Baldessari – ma una struttura tecnica e funzionale, indispensabile per un teatro moderno. Ospita impianti scenotecnici, macchinari per i cambi di scena, luci e attrezzature necessarie per spettacoli di livello”.
Senza di essa, aggiunge, si avrebbe solo “un auditorium moderno, ma limitato, inadatto a ospitare compagnie di rilievo”.
Secondo il candidato di Europa Verde, l’opposizione attuale alla torre ha più il sapore di uno strumento di propaganda politica che non di un reale confronto urbanistico: “Si può discutere sull’impatto e cercare soluzioni per armonizzarlo meglio con il paesaggio. Ma definire l’opera un’oscenità svilisce ogni possibilità di dialogo serio”.
Un investimento culturale per la comunità
Per Baldessari, il nuovo teatro rappresenta un investimento nella rigenerazione culturale e sociale di Riva del Garda. “Uno spazio che sarà dei nostri figli, della cittadinanza intera. Un’infrastruttura che può dare nuova linfa alla vita culturale della città”. Un’opera che, a suo giudizio, va in controtendenza rispetto a molte altre realizzazioni edilizie nel territorio: “Mentre altrove si consumano metri quadrati in pura speculazione – vedi l’Area Cattoi – qui si costruisce qualcosa che ha un valore aggiunto reale per la comunità”.
“Riva merita di più”
Baldessari chiude con un appello al superamento delle polemiche sterili e alla valorizzazione del progetto in chiave di sviluppo: “Riva del Garda merita di più. E la torre scenica non è un’oscenità, ma un’opportunità”.