Articolo pubblicato il: 08/12/2025 alle 16:30
La Busa - Emergenza casa: Nago-Torbole resta fuori dai Comuni ATA, Onda attacca
Posted By Redazione
Categoria: Amministrativa, Attualità, Economia, Notizie

 

Il tema della casa torna a scaldare il dibattito politico nell’Alto Garda. A riaccendere la discussione è il gruppo Onda, che tramite il referente locale Johnny Perugini ha rilanciato una mozione depositata in Consiglio provinciale dal capogruppo Filippo Degasperi per chiedere l’inserimento di Nago-Torbole tra i Comuni ad Alta Tensione Abitativa (ATA).
“L’Alto Garda ha bisogno di interventi omogenei”, sottolinea Perugini alla redazione de La Busa. Una posizione che intercetta un malessere diffuso: la sensazione, per molti residenti, che il mercato immobiliare stia scivolando fuori portata, mentre la pressione turistica continua a crescere.

 

 

Prezzi alle stelle e affitti turistici: la morsa su Nago-Torbole
Secondo Onda, l’esclusione di Nago-Torbole dall’elenco dei Comuni ATA rappresenta un’anomalia difficile da spiegare. La mozione ricorda infatti che il paese vive una pressione abitativa tra le più elevate del Trentino, con alcuni elementi particolarmente critici:
– prezzi al metro quadro fra i più alti dell’intera provincia, spesso superiori persino al capoluogo o a località di pregio come Madonna di Campiglio;
– esplosione degli affitti turistici brevi, che sottraggono appartamenti residenziali alla popolazione stabile;
– crescenti difficoltà per giovani, famiglie e lavoratori stagionali nel trovare un alloggio stabile e a lungo termine.
Una situazione accentuata dalla presenza di una densità di turisti pro-capite fra le più elevate dell’Alto Garda, un fenomeno che — secondo analisi e dati richiamati nella mozione — altera la disponibilità reale di case per chi vive o lavora sul territorio.

“Una conurbazione unica: ragionare per confini non ha senso”
Onda richiama con forza un concetto che, negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente: Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole formano di fatto un’unica area urbana. Stessi servizi, stesso bacino occupazionale, stesso mercato immobiliare, stesse fragilità sociali.
Eppure, solo Arco e Riva sono stati riconosciuti dal recente aggiornamento provinciale come Comuni ad Alta Tensione Abitativa. Una disparità che, secondo Filippo Degasperi, “crea una distorsione inaccettabile”, impedendo a Nago-Torbole di accedere alle agevolazioni fiscali e alle misure di sostegno previste per gli altri centri della Busa.
Tra queste rientrano strumenti cruciali come la cedolare secca al 10% per i contratti concordati, contributi pubblici per l’affitto, detrazioni IRPEF e forme di welfare abitativo pensate per calmierare un mercato sempre più complesso.

Cosa prevede la mozione: tavoli tecnici, analisi e una richiesta formale al Ministero
La mozione depositata in Consiglio provinciale — prima firmatario Filippo Degasperi — individua un percorso chiaro e multilivello per sanare quella che viene definita “un’ingiustizia amministrativa”.
Quattro i passaggi chiave:
1) Istituire un tavolo tecnico tra Provincia, Comune di Nago-Torbole e Comunità Alto Garda e Ledro per avviare l’istruttoria.
2) Richiedere al Comune una relazione dettagliata su: proporzione tra alloggi residenziali e abitazioni destinate agli affitti turistici brevi; andamento dei valori immobiliari negli ultimi cinque anni; richieste di edilizia pubblica e contributi casa rimaste inevase.
3) Affidare alla Comunità di Valle una sintesi tecnica che certifichi l’integrazione urbanistica e socio-economica dell’area “Busa”, motivando la necessità di un trattamento omogeneo.
4) Predisporre la richiesta ufficiale al Ministero e al CIPE per includere Nago-Torbole tra i Comuni ATA, sulla base della documentazione raccolta.
Un iter che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe consentire al territorio di accedere agli stessi strumenti già riconosciuti ai Comuni limitrofi.

“Serve equilibrio. La casa deve tornare accessibile a chi vive qui”
Degasperi evidenzia come la questione non sia solo tecnica, ma profondamente sociale: “Le comunità dell’Alto Garda rischiano di diventare inaccessibili ai residenti. Non possiamo lasciare indietro un Comune solo perché i confini amministrativi non rispecchiano più la realtà del territorio”.
Per Onda, la priorità è infatti garantire condizioni abitative sostenibili per i residenti permanenti, senza penalizzare l’economia turistica ma riequilibrando un mercato oggi sbilanciato.

Un tema che continuerà a far discutere
Il dossier-casa nell’Alto Garda si conferma dunque come una delle principali sfide della politica locale. La mozione apre ora una nuova fase di confronto, che coinvolgerà Comune, Comunità di Valle e Provincia, con ripercussioni potenzialmente significative per migliaia di residenti.
E mentre i prezzi continuano a salire e gli alloggi turistici si moltiplicano, il tema della casa si impone ancora una volta come uno dei nodi decisivi per il futuro della Busa. (n.f.)

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