Clima teso nella seduta dell’ultimo del Consiglio comunale di Dro. Secondo quanto denunciato dal gruppo consiliare del Partito Democratico, si sarebbe consumato “un attacco spudorato al ruolo e alle funzioni democratiche del Consiglio”, con la maggioranza accusata di ostilità e di voler escludere ogni contributo delle opposizioni.
“Nessuna apertura alle proposte delle minoranze”
Il PD ha puntato il dito contro le dichiarazioni del consigliere Fia che, a nome della maggioranza, avrebbe sostenuto che “non verranno mai approvate le proposte delle minoranze, perché nel programma di governo è già previsto tutto”. Una presa di posizione interpretata come la volontà di ridurre il Consiglio a un organo meramente formale, privo di reale dialettica politica.
Durante il dibattito sul bilancio consolidato, inoltre, il gruppo democratico ha criticato l’assessore competente per non aver risposto ai quesiti sollevati dai consiglieri di opposizione, mantenendo – a loro dire – un atteggiamento evasivo e indisponibile al confronto.
Orti comunali e ciclodromo: accuse di chiusura
Al centro delle contestazioni anche due provvedimenti. La proposta di collaborazione sugli orti comunali è stata respinta tramite l’astensione dei consiglieri di maggioranza, che hanno motivato la scelta sostenendo che l’iniziativa fosse già compresa nel loro programma amministrativo. Secondo le minoranze, invece, si è persa un’occasione per realizzare un progetto condiviso, sacrificato alla necessità di rivendicare la paternità politica dell’idea.
Analoga la vicenda della mozione sull’intitolazione del ciclodromo a Learco Matteotti, già deliberata all’unanimità nel 2021. Anche in questo caso la maggioranza si è astenuta, richiamando la presunta contrarietà della società ciclistica locale. Il PD parla di un “esproprio” delle prerogative del Consiglio, accusando la maggioranza di aver rinunciato ad assumere una decisione autonoma.
Seduta sospesa per mancanza del numero legale
La riunione si è infine interrotta per la mancanza del numero legale, determinata dall’assenza di tre consiglieri di maggioranza. Le minoranze hanno quindi lasciato l’aula “per evidenziare l’inconsistenza dell’autosufficienza della maggioranza”, costringendo a sospendere i lavori.
“Non solo arroganti, ma anche pasticcioni” – conclude il comunicato del PD – che avverte come il clima politico in Consiglio rischi di compromettere il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche. (n.f.)