In un momento di acceso dibattito sull’opera della Circonvallazione di Torbole, che ha visto sorgere forti critiche da parte di agricoltori, partiti e ambientalisti, due voci note del territorio si schierano apertamente a favore del progetto: Sergio Chiesa, albergatore e già parlamentare di Forza Italia, e Luigi Masato, consigliere comunale di Nago-Torbole.
I due, in una lettera congiunta, sottolineano come l’intervento rappresenti una risposta concreta ai gravi problemi di viabilità che da anni affliggono Riva, Arco e Torbole, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico.
“Tutti noi cittadini conosciamo il problema della caotica viabilità tra Riva, Arco e Torbole – scrivono – dovuta alla massa di veicoli e all’intensa attività economica che si somma alla presenza di oltre 40.000 persone e dei tanti turisti.”
“Un’occasione da non sprecare”
Chiesa e Masato salutano con favore la decisione della Giunta provinciale guidata da Maurizio Fugatti di stanziare un finanziamento importante per la costruzione del nuovo tratto stradale, parte in galleria e parte a cielo aperto.
“Ora abbiamo una grande occasione – affermano – perché la Provincia ha deciso di progettare e realizzare nei tempi necessari la circonvallazione. È necessario confrontarsi, ma serve concretezza, determinazione e unità d’intenti, non ideologia.”
I due ricordano come in passato diverse opere cruciali per la “Busa” (la zona dell’Alto Garda) abbiano subito lunghi ritardi a causa di contrapposizioni e localismi: dall’ospedale al collegamento con la vallagarina, dal palazzetto dello sport al teatro.
“Non vorremmo che per ideologia e campanilismo si fermasse lo sviluppo del progetto,” scrivono, richiamando come esempio positivo “la circonvallazione di Arco, realizzata grazie alla fermezza dell’allora assessore provinciale Nerio Giovanazzi.”
“La Provincia ci ascolta: avanti con il buon senso”
Chiesa e Masato chiedono che il confronto avvenga all’interno della Comunità di Valle, guidata dal sindaco Giuliano Marocchi, considerata la sede naturale per un dibattito aperto e costruttivo.
“Oggi abbiamo la fortuna che in Provincia ci ascoltano e sono determinati al fare e non a chiacchierare – sostengono –. Ci auguriamo che buon senso e concretezza prevalgano sulle ideologie.”
La lettera si chiude con un appello alla responsabilità collettiva: “Nella società del cambiamento c’è bisogno di fatti e non di troppe parole, per il bene di tutti. Non fermiamo il bisogno di migliorare. Siamo fiduciosi.”