Il Natale ad Arco si avvicina e, come ogni anno, con esso arrivano discussioni, aspettative e qualche polemica. Stavolta al centro del dibattito non ci sono i fuochi d’artificio o i mercatini diffusi, ma il simbolo per eccellenza delle festività: l’albero di Natale davanti a Palazzo Giuliani, in piazza Tre Novembre.
Nei giorni scorsi, dopo l’articolo che riportava come la giunta stesse ancora valutando se mantenere o meno il grande abete tradizionale (leggi), la discussione si è accesa sui social e tra i banchi della politica locale. Il gruppo Arco.fucinacomune ha accusato l’amministrazione di voler “cancellare le tradizioni”, mentre molti cittadini si sono chiesti se davvero il Natale arcense potesse rinunciare al suo albero più iconico.
“Nessuna decisione presa: serve calma e valutazione”
A rispondere, con toni pacati ma decisi, è stato il vicesindaco Marco Piantoni, che in un post pubblicato lunedì 6 ottobre sui social ha voluto “fare un po’ di chiarezza tra congetture e fantasie”.
«In questi giorni i commenti sull’albero di Natale ad Arco si sprecano – ha scritto –. C’è chi inventa, chi ipotizza, chi costruisce teorie degne di un giallo nordico o di un oroscopo creativo. Nel frattempo, la giunta non ha ancora detto nulla in merito: semplicemente perché le decisioni si prendono con calma, valutando idee, costi, logistica e sostenibilità».
Una presa di posizione che vuole riportare il dibattito su binari concreti, allontanando l’idea di una scelta già fatta o di una “crociata ambientalista” contro le tradizioni.
Tra tradizione e sostenibilità
Il vicesindaco ha ribadito che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di proporre “una città più curata, coerente e sostenibile, anche quando si accendono le luci di dicembre”. Parole che rientrano in una visione più ampia del Natale arcense, che quest’anno vedrà mercatini diffusi in diversi punti del centro storico – da piazza III Novembre fino a Palazzo Panni, Galleria Segantini e Stranfora – grazie alla collaborazione triennale con Assocentro.
Il Comune, dunque, non vuole cancellare lo spirito delle feste, ma renderlo più armonico con il contesto urbano e con le esigenze ambientali. La riflessione sull’albero, secondo Piantoni, rientra proprio in questa logica: “Le feste di Natale sono e resteranno un momento di comunità, di bellezza condivisa e di rispetto per l’ambiente e per le persone”.
“Meno retorica, più buon senso”
Con una punta d’ironia, Piantoni ha poi invitato a non esasperare il dibattito:
«Se dopo Natale qualcuno vorrà preannunciare l’abolizione delle uova di Pasqua, mi perdonerà se risponderò con un sorriso», ha scritto. «Arco continuerà a festeggiare, semplicemente con un po’ più di buon senso e meno retorica».
Un messaggio che vuole rassicurare i cittadini: il Natale ci sarà, così come i momenti di festa e condivisione, ma con un approccio più sostenibile e partecipato, in collaborazione con le associazioni e le realtà locali.
Una comunità in attesa
Resta però la curiosità – e forse anche un pizzico di tensione – su quale sarà il volto della piazza principale durante le festività. L’abete illuminato resterà o lascerà spazio a una soluzione alternativa?
Per ora la risposta è sospesa. Ma, come ha ricordato il vicesindaco, “le decisioni si prendono con calma”. E mentre Arco si prepara ad accendere le luci di dicembre, la discussione sull’albero diventa lo specchio di una città che cambia, cercando di conciliare tradizione, identità e sostenibilità. (n.f.)