Una serata che ha unito arte, cultura e alta cucina: giovedì 25 settembre 2025 il ristorante Peter Brunel di Arco ha ricevuto il prestigioso Diploma di Buona Cucina 2025 dall’Accademia Italiana della Cucina, Delegazione di Rovereto e del Garda Trentino. Un riconoscimento che consacra ancora una volta il percorso dello chef trentino, capace in pochi anni di trasformare il suo ristorante – aperto nell’estate 2019 – in un punto di riferimento nazionale, premiato dalla stella Michelin e da continui elogi delle guide gastronomiche.
Una cucina che racconta storie
Quella di Brunel non è semplice cucina ma narrazione di gusto. I suoi piatti sono racconti che intrecciano design, arte contemporanea e letteratura, senza dimenticare le radici trentine. Non a caso l’ispirazione della serata è arrivata da un tema affascinante: “Carne contro Pesce. L’immagine del cibo nelle arti del Cinquecento”, grazie ad una relazione preparata dalla storica dell’arte Francesca Rossi e dedicata ai contrasti simbolici tra Carnevale e Quaresima nelle opere di Pieter Aertsen, Joachim Beuckelaer e Jacopo Bassano. Un intreccio tra passato e presente che ha trovato espressione nei piatti proposti, in cui carne e pesce dialogano tra loro in equilibrio perfetto, come in un affresco rinascimentale.
Il menù della serata: un mosaico di eccellenza
Il percorso gastronomico ideato per l’occasione e proposto ai soci della Accademia e agli ospiti è stato un crescendo di suggestioni che meritano di essere raccontate:
zolletta del territorio: amido di patata, semi di crescione germogliati, polvere di carbone e maionese all’aglio orsino, per evocare la terra e le sue radici;
macaron di Parmigiano Reggiano 48 mesi;
ribollita con tartufo nero e mirtillo;
pappa al pomodoro impreziosita da polvere d’oro zecchino;
battuta di razza Rendena.
L’antipasto è stato un gioco di contrasti tra acidità e dolcezza: radicchio macerato nell’aceto di mela, carciofo, pane raffermo tostato, semi di girasole, olio EVO e una ricottina di Parma ottenuta dal siero del Parmigiano Reggiano.
Il primo piatto traduce in sapori il dialogo tra carne e pesce: noci, lardo, olive e uova di trota arricchite da un brodo di pollo addensato con fiocchi d’avena, versato al momento.
Il secondo è stato come la festa della domenica, evocata con sapiente eleganza: petto di faraona infornata alla melagrana e finferli, accompagnata da cavolo cappuccio e carota “del passato”, coltivati come un tempo e di intenso colore viola scuro.
Come dolce ecco i “sospiri di Monaca”, a base di farina di grano saraceno, farcitura con una crema speciale e copertura di crema di latte montata al caffè d’orzo.
Il tutto accompagnato da un Lagrein Rosso dell’Agraria di Riva del Garda e concluso da un caffè d’eccellenza, chicchi dell’Uganda forniti da Omkafe di Arco, servito in infusione decantata a vista.
Una serata di cultura e convivialità
Alla cerimonia erano presenti, oltre ai soci dell’Accademia, la sindaca di Arco Arianna Fiorio e il presidente della APT Garda Dolomiti Silvio Rigatti. L’occasione ha visto anche l’ingresso di due nuovi soci, Silvia Arlanch e Stefano Tomazzoni, accolti ufficialmente nella comunità accademica.
L’atmosfera della serata, ispirata alla filosofia conviviale dei frati francescani, ha celebrato la tavola come luogo di incontro, memoria e innovazione. Un evento che ha consacrato ancora una volta il ristorante Peter Brunel come tempio del gusto e laboratorio culturale, capace di fondere la grande tradizione italiana con visioni contemporanee.