Il presidente dei ristoratori altogardesani Paolo Turrini lancia un ultimo allarme dopo la promulgazione dei Decreti anticovid di Natale che, ancora una volta, mettono in ginocchio ristoratori e albergatori. Attività che hanno già pagato negli ultimi mesi il prezzo più salto tra le categorie del Garda Trentino. Egli comunica che la Categoria sia giunta al limite ora che è imposta la chiusura dei ristoranti anche questo fine settimana. Sottolinea la sua totale disapprovazione verso le misure precauzionali, che, a detta sua, sacrificano i ristoratori con una serie di contraddizioni: aprire a pranzo e non a cena, ad esempio, o potersi recare al supermercato, ma non nei ristoranti, nonostante questi ultimi si siano mobilitati per rispettare i protocolli di sicurezza. Turrini insiste nel sottolineare che la tutela della salute sia sempre stata messa al primo posto, a tal proposito sono stati spesi migliaia di euro per poter lavorare in sicurezza ed i “ristori” promessi sono bastati a malapena a coprire quella spesa ed a pagare dipendenti mentre si lavorava al 50/60% delle potenzialità e scadenze fiscali dei mesi di novembre e dicembre. Trova inoltre scandaloso che non siano stati effettuati controlli nei luoghi, come quelli della movida, che hanno portato criticità al settore e che si discostano moltissimo dalle realtà della ristorazione. Molte delle decisioni e dei comportamenti attuati fino ad ora, secondo il presidente, si sono rivelati incoerenti, come quella di non isolare le fasce di età più a rischio in quanto atto discriminatorio, ma considerare lecito chiudere ristoranti e lasciare aperti altri esercizi pubblici. Turrini espone i rischi di molte altre attività confrontate a quelli di recarsi in un ristorante e dichiara come quest’ultimi non siano maggiori rispetto ai primi. Infine attesta che tutto il settore sia più unito che mai per far sentire la propria voce.
(Alternanza scuola – lavoro Liceo “A.Maffei” – Chiara De Franco)