Il nuovo Polo ospedaliero e universitario del Trentino (Pout) compie un passo decisivo. Entro l’11 ottobre sarà completato lo studio urbanistico e architettonico dell’area individuata in via al Desert, aprendo così la strada al deposito del progetto di fattibilità tecnico-economico entro febbraio 2026, come richiesto dal Consiglio di Stato.
L’annuncio è arrivato in una conferenza stampa a Palazzo della Provincia, alla presenza del presidente Maurizio Fugatti, dell’assessore alla salute Mario Tonina, del commissario straordinario per l’opera Antonio Tita, della vicecommissaria Debora Furlani, del direttore generale dell’Apss Antonio Ferro e di altri rappresentanti istituzionali.
«Abbiamo avuto dei ritardi dovuti ai ricorsi amministrativi – ha sottolineato Fugatti – ma oggi, con il quadro giuridico chiarito, è necessario proseguire speditamente, dando concretezza al percorso avviato».
Il commissario Tita ha spiegato come la sospensione della sentenza del Tar da parte del Consiglio di Stato abbia imposto una tempistica serrata: «Dobbiamo arrivare al progetto di fattibilità entro il 5 febbraio, poco prima dell’udienza. È stato riconosciuto il carattere strategico dell’opera, con i vantaggi previsti per le infrastrutture commissariali, e la possibilità di convertire le ragioni dei ricorrenti in indennizzo».
Un’opera da 15 ettari
Il nuovo polo sorgerà su un’area di 15 ettari e riunirà in un unico centro le funzioni oggi distribuite tra l’ospedale Santa Chiara, Villa Igea, il Poliambulatorio Crosina Sartori ed ex Ipai, oltre al polo didattico per le professioni sanitarie e alla Scuola di medicina e chirurgia.
Il progetto, illustrato dall’ingegnera Furlani, prevede un corpo principale parallelo al torrente Fersina, alto fino a sei piani, destinato a degenze e ambulatori, collegato a una piastra tecnologica che ospiterà sale operatorie, terapie intensive e unità interventistiche. Sono previste anche una palazzina per le funzioni amministrative, un asilo nido e spazi per il polo didattico e la ricerca.
Numeri e dotazioni
La superficie complessiva sarà di circa 195.000 metri quadrati, con 1.145 posti letto complessivi, di cui 548 per degenze medico-chirurgiche (aumentabili a 816) e 105 per il Day Hospital. L’area critica disporrà di 91 posti di terapia intensiva, a cui si aggiungeranno 98 per letti tecnici.
Le sale operatorie saranno 30, affiancate da 7 sale interventistiche, 11 endoscopiche e oltre 200 tra ambulatori e spazi per la riabilitazione. Il polo sarà dotato di tecnologie avanzate: due risonanze magnetiche, tre Tac, tre apparecchi per Pet, bunker per brachiterapia e quattro acceleratori lineari per la radioterapia. Previsti anche 2.200 posti auto, in gran parte sotterranei.
Una svolta per la sanità trentina
La costruzione del Pout è programmata tra il 2027 e il 2032. «Gli operatori sanitari stanno collaborando con gli ingegneri della Provincia per progettare la loro futura casa – ha spiegato il direttore generale Ferro –. Si tratta di un cambiamento culturale significativo, verso un ospedale che lavorerà per intensità di cura e con un altissimo livello tecnologico».
Il presidente Fugatti ha concluso ribadendo la volontà della Provincia di accompagnare l’opera fino alla realizzazione: «Si tratta di un progetto strategico per la salute e la formazione del nostro territorio. Ora è il momento di accelerare».