Articolo pubblicato il: 27/12/2025 alle 15:00
La Busa - Tra arte, natura e tradizione: il Broccolo di Torbole racconta l’Alto Garda
Posted By Redazione
Categoria: Agricoltura, Cucina, Notizie

Sembra quasi un’opera d’arte contemporanea: un broccolo legato con un nastro argentato, sospeso tra ironia e provocazione. Ma dietro l’immagine, ispirata all’opera Comedian di Maurizio Cattelan, si cela una storia profondamente radicata nella terra e nella cultura dell’Alto Garda. Con l’arrivo dell’inverno è infatti iniziata anche quest’anno la stagione del Broccolo di Torbole, Presidio Slow Food, simbolo di biodiversità, tradizione agricola e alimentazione consapevole.

 

 

A raccontarlo è Slow Food Trentino-Alto Adige Südtirol, che richiama l’attenzione su un ortaggio unico nel suo genere, frutto del lavoro paziente e quotidiano di agricoltori che ne custodiscono il seme e le pratiche colturali: Luca Rigatti, Aldo Rosà, la famiglia Ghezzi, Matteo Briosi e il vivaista Giorgio Planchenstainer. Un presidio che tutela non solo un prodotto, ma un intero patrimonio di saperi, relazioni e identità legate al territorio.

Il Broccolo di Torbole cresce in una fascia di terra estremamente limitata, a poche centinaia di metri dalla riva nord del Lago di Garda, nei comuni di Nago-Torbole e Arco. Qui il lago e il vento Pelèr, che soffia da nord-est, creano un microclima particolare: anche nei mesi invernali la brina non si forma, permettendo una coltivazione che altrove sarebbe impossibile. Un equilibrio delicato, che rende questo ortaggio strettamente legato al suo ambiente naturale e difficilmente riproducibile altrove.

Oltre al valore culturale e ambientale, il Broccolo di Torbole è apprezzato anche per le sue qualità nutrizionali. Come tutte le crucifere, è ricco di glucosinolati, composti naturali oggetto di numerosi studi per i loro potenziali effetti benefici sulla salute. Una ricerca della Fondazione Edmund Mach, condotta su incarico del Comune di Nago-Torbole durante la campagna 2017-2018, ha evidenziato un contenuto particolarmente elevato di questi composti, soprattutto nelle raccolte più precoci, entro livelli adeguati al consumo umano.

Il ritorno stagionale di questo prodotto diventa così anche un’occasione per riflettere sull’importanza di una dieta varia, colorata e di stagione, capace di rispettare i ritmi naturali e di valorizzare le produzioni locali. Mangiare secondo le stagioni non è solo una scelta di gusto, ma un atto culturale e ambientale, che contribuisce alla salute delle persone e alla tutela del territorio.

Custodire il Broccolo di Torbole significa, in definitiva, custodire una tradizione: quella di una comunità che ha saputo leggere il proprio ambiente e trasformarlo in risorsa, senza forzarlo. Un esempio concreto di come agricoltura, ambiente e conoscenza possano continuare a camminare insieme, offrendo al presente e al futuro un modello di sviluppo rispettoso e consapevole.

Un piccolo ortaggio, dunque, ma con una grande storia da raccontare. E da portare in tavola. (n.f.)

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