Articolo pubblicato il: 12/11/2025 alle 09:00
La Busa - Nuovo traguardo per la sanità trentina: la protonterapia entra nell’era 3-D
Posted By Redazione
Categoria: Amministrativa, Notizie, Salute

 

Trento rafforza la sua posizione d’eccellenza nella sanità e nella ricerca oncologica.
Il Centro di Protonterapia di Trento ha completato l’installazione di un secondo sistema di guida volumetrica per immagini (Cone Beam CT), diventando così il primo centro pubblico in Italia a disporre di due gantry completamente equipaggiati con questa tecnologia 3D avanzata. Il nuovo sistema, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento con un investimento di 825 mila euro più IVA, è già operativo e ha permesso a novembre di trattare i primi pazienti.
Il Cone Beam CT rappresenta un’evoluzione significativa: consente di ottenere immagini tridimensionali estremamente precise, fondamentali per verificare la posizione del paziente prima di ogni seduta. A differenza dei vecchi sistemi bidimensionali, la nuova tecnologia permette di controllare anche rotazioni e spostamenti, migliorando la precisione del fascio di protoni e l’efficacia del trattamento. Le immagini vengono acquisite nello stesso punto in cui avviene la terapia, aumentando sicurezza e accuratezza.
«Con questo aggiornamento – ha commentato il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro – il Centro di Trento diventa l’unico pubblico in Italia con due gantry dotati di questa tecnologia. È un passo che consolida la nostra capacità di offrire cure di altissimo livello e di restare competitivi grazie a investimenti costanti in apparecchiature e professionisti di eccellenza».
Il direttore della Protonterapia Frank Lohr ha ricordato che il Trentino «vanta una lunga tradizione di innovazione nella radioterapia». Negli ultimi anni il centro ha introdotto il sistema CT-on-rail per il ricalcolo online del piano di trattamento e, più recentemente, la Proton Arc Therapy, una tecnica che migliora la conformazione della dose e l’efficienza del trattamento. «Con il nuovo Cone Beam CT – ha aggiunto Lohr – offriamo ai pazienti terapie ancora più precise, personalizzate e sicure, ponendoci tra i centri più avanzati al mondo».

 

 

Dal punto di vista tecnico, la direttrice della Fisica sanitaria Annalisa Trianni ha sottolineato che la tecnologia 3D «consente un miglior posizionamento del paziente e apre la strada a nuove possibilità terapeutiche». Il suo team ha seguito tutte le fasi di verifica e integrazione dell’attrezzatura, contribuendo allo sviluppo di un’infrastruttura di ricerca sempre più sofisticata.

L’ingegnera Debora Furlani, direttrice del Dipartimento infrastrutture, ha spiegato che l’intervento rientra nel progetto Prometeo, sostenuto dalla Provincia per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro, destinato a mantenere il centro trentino allineato agli standard internazionali e competitivo rispetto ai nuovi poli che stanno nascendo in Italia.

Il docente dell’Università di Trento Francesco Tommasino ha evidenziato la stretta collaborazione tra Ateneo e Centro di protonterapia, con progetti di ricerca, tirocini e attività formative che favoriscono lo sviluppo di nuove tecnologie e servizi sempre più efficaci.
A chiudere l’incontro, l’assessore alla salute Mario Tonina ha rimarcato il valore strategico di questi investimenti: «La Provincia crede fortemente in questa struttura, che unisce innovazione, ricerca e attenzione alla persona. È la dimostrazione concreta della nostra volontà di offrire cure sempre più efficaci e personalizzate ai cittadini».

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