
Novità per la mostra di presepi napoletani organizzata dal Comitato presepi napoletani «Giovanni Fontanella»: l’edizione 2025, la 16ª, è esposta a Palazzo Lutti che per l’occasione, dopo tanti anni di lavori di recupero e restauro, si apre al pubblico.
II compendio edilizio, destinato, assieme all’attigua biblioteca e sede dell’Archivio storico, a ospitare il polo culturale della città, è stato sottoposto a un lungo e complesso intervento di recupero e restauro realizzato in stretto rapporto con la Soprintendenza per i beni architettonici della Provincia. Negli anni e per lotti distinti sono stati realizzati interventi di consolidamenti strutturale e di miglioramento sismico, sono state recuperate le facciate esterne, rifatte le strutture portanti e quelle del tetto, realizzati i nuovi impianti, posate le pavimentazioni e le opere complementari di finitura, posti in opera serramenti esterni e interni.
La mostra è allestita in un grande locale al piano terra, con accesso da via Maffei n. 6 (il portone verso piazza delle Erbe), dove sono esposti i celebri presepi realizzati secondo l’antica tradizione napoletana utilizzando materiali naturali come sughero, legno, vetro, terracotta e cere. Il presepe napoletano si presenta come una fotografia della Napoli del Settecento: accanto ai pastori, i primi a ricevere l’Annuncio, ci sono una moltitudine di personaggi di tutte le classi sociali. Si tratta di una delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite, rimasta inalterata per secoli. Il primo presepe a Napoli di cui si trovi notizia nei documenti è nella chiesa di Santa Maria del presepe, nel 1025. Il periodo d’oro è nel Settecento, quando nobili e ricchi borghesi fanno a gara nell’allestire impianti scenografici sempre più ricercati. Ma l’antica tradizione è ancora oggi viva e amata.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio nelle giornate di venerdì, sabato, domenica e i festivi dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18 con ingresso gratuito.




