Un nuovo capitolo si apre nell’inchiesta “Romeo” della Direzione Distrettuale Antimafia di Trento. Il sindaco di Riva del Garda, Cristina Santi, è tornata in libertà dopo la revoca dell’obbligo di dimora (leggi), concessa dal giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli su richiesta della stessa Procura. Una decisione che segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’amministratrice leghista.
LE PAROLE DEL SINDACO – La stessa Santi oggi, giovedì 27 marzo, ha commentato la notizia sul proprio profilo social, parlando di “una giornata importante” e di “una prima tappa” verso la dimostrazione della sua estraneità ai fatti contestati.
LA SOLIDARIETA’ UMANA DEL CANDIDATO SINDACO ZANONI (PD) – Fra i moltissimi commenti sotto il post del sindaco Cristina Santi spicca, anzi, svetta, quello del candidato sindaco per il centrosinistra, Alessio Zanoni. Zanoni ha voluto sottolineare la sua posizione politica nettamente opposta a quella della sindaca, evidenziando come in Consiglio comunale abbia sempre contrastato le idee dell’attuale amministrazione, soprattutto in ambito urbanistico. Ha inoltre ricordato le difficoltà personali affrontate, anche sul piano giudiziario, per difendere posizioni che definisce “radicali e intransigenti” su determinate questioni.
Nonostante il forte contrasto politico, il candidato del centrosinistra ha ribadito di non aver mai voluto sfruttare le vicende giudiziarie per fini elettorali o propagandistici. “Non sono un giudice né un magistrato e per questo mi fermo e non condanno a priori”, ha dichiarato Zanoni, rimarcando la necessità di separare il piano giudiziario da quello politico.
Tuttavia, il giudizio politico di Zanoni sull’operato dell’amministrazione Santi rimane immutato. Ha duramente criticato il comportamento dei consiglieri e degli assessori che, a suo dire, si sono dichiarati incompatibili a trattare la Variante 13 bis senza fornire spiegazioni trasparenti. Secondo Zanoni, questi esponenti politici sarebbero “moralmente e politicamente corresponsabili” di quanto accaduto.
Il candidato sindaco ha poi puntato il dito contro la dissoluzione della maggioranza che ha sostenuto Santi fino a pochi mesi fa. Ha denunciato l’atteggiamento di coloro che oggi si allontanano dalla sindaca per “scaricare su di lei tutte le responsabilità”, pur avendo beneficiato del sistema politico in questi anni. Ha inoltre ricordato come alcuni esponenti politici abbiano cambiato schieramento con una certa disinvoltura, passando dal centrosinistra al centrodestra e ora, di nuovo, allontanandosi dall’attuale amministrazione.
Nonostante le critiche politiche, Zanoni ha voluto esprimere alla sindaca Santi la sua solidarietà umana. “Io umanamente Le voglio esprimere la mia vicinanza, il calore umano che va oltre ogni posizione politica”, ha scritto, sottolineando come la coerenza nei valori sia per lui un principio irrinunciabile, anche a costo di apparire in contrasto con la prassi politica attuale.
Le dichiarazioni di Zanoni, già al centro del dibattito cittadino, aggiungono un ulteriore elemento di riflessione sulla crisi politica che ha investito il governo locale di Riva del Garda. Con l’avvicinarsi delle elezioni, il clima politico si fa sempre più acceso e il futuro amministrativo della città appare quanto mai incerto.