“È importante oggi parlare di donazione, perché è nei momenti come questo che si mettono al centro i veri valori fondamentali della nostra società. In questo senso, i trapianti sono una sfida clinica ma anche culturale. I dati per il Trentino sono positivi, anche grazie alla decisione coraggiosa di chi ha detto sì alla donazione”. Lo ha detto l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, intervenendo al convegno “Donazione e trapianti”, promosso da Aido Trentino Odv e tenutasi al Castello del Buonconsiglio di Trento. L’incontro, che ha visto la partecipazione di esponenti e professionisti del settore e di persone che hanno effettuato un trapianto, era moderato dal presidente di Aido del Trentino, Mario Magnani.
In apertura dell’assemblea è intervenuto anche il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Antonio Ferro. “I trapianti rappresentano una delle sfide più complesse della medicina, richiedono competenze, organizzazione e tecnologie di altissimo livello. È importante ricordare che i trapianti restano un tema di sanità pubblica, dove non c’è spazio per interessi economici: le liste d’attesa non sono condizionate dal denaro, ma guidate da criteri di equità, solidarietà e giustizia sociale”.
Secondo i dati forniti da Aido Trentino nel corso dell’assemblea, nel 2024 sono state 47 le persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo grazie alla disponibilità di chi ha scelto di donare in Trentino. Si è trattato, nello specifico, di 28 trapianti di rene, 13 di fegato, quattro di cuore e due di polmone. A questi si sono aggiunte 115 donazioni di cornee, che hanno restituito la vista a 68 pazienti.
Malgrado le tante storie di speranza e rinascita dopo la donazione, per l’associazione rimangono ancora delle criticità significative. Secondo i dati relativi ai primi cinque mesi del 2025, sono 39 le persone in attesa di un organo, mentre le donazioni sono ancora limitate e spesso, anche quando la volontà alla donazione è stata espressa, condizioni cliniche impreviste impediscono il prelievo. Inoltre, in due anni è aumentata di due punti la percentuale delle opposizioni, passando dal 19,2% del 2023 al 20,6% attuali.