Articolo pubblicato il: 26/07/2025 alle 15:00
La Busa - Gaza muore di fame: domenica 27 facciamoci sentire anche dall’Alto Garda
Posted By Redazione
Categoria: Cronaca, Notizie, Solidarietà

 

Tutti i Comuni dell’Alto Garda e Ledro Riva del Garda, Arco, Dro, Drena, Ledro, Nago-Torbole e Tenno e la Comunità di valle, assieme alla Parrocchia di Riva del Garda aderiscono all’iniziativa nazionale «Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio», promossa a livello nazionale da un gruppo di intellettuali tra cui Tomaso Montanari e Paola Caridi.

«Il 27 sera, alle 22, disertiamo-il-silenzio – recita l’appello – suoniamo le sirene, come a Gaza. Suoniamo le campane, le trombe, i fischietti, le pentole, qualsiasi cosa faccia “chiasso”, come diceva papa Francesco. Il genocidio di Gaza si compie per fame: chi tace acconsente, chi non fa rumore sostiene la coltre di silenzio che copre la soluzione finale progettata da Israele. Vorremmo fare molto di più: non rinunciamo a fare almeno questo. Disertiamo il silenzio».

L’appuntamento è domenica 27 luglio alle 21.45 in piazza Cavour a Riva del Garda; da lì ci si sposta tutti assieme in piazza Tre Novembre dove i rintocchi della Renga, la campana della torre civica Apponale, risuoneranno a lanciare l’urlo con cui l’Alto Garda e la valle di Ledro vogliono rompere l’indifferenza di fronte a ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza: una tragedia umanitaria senza precedenti tra le macerie, e la fame usata come arma di sterminio. Con l’occasione si rinnova l’appello al Governo italiano di utilizzare tutti i canali e i mezzi disponibili per chiedere l’immediato cessate il fuoco e per far entrare gli aiuti umanitari nella Striscia.

 

 

La richiesta a ogni cittadina e a ogni cittadino è di partecipare, anche in forma individuale e disseminata: con un gesto, un suono, una luce, un pensiero. Senza dimenticare le altre guerre e gli altri popoli che stanno soffrendo.

«Gaza muore di fame -spiega l’appello- il genocidio entra nella fase finale e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo. Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto ‘mondo libero’ stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima. Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell’accordo con l’Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue. Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio. Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità. Vogliamo disertare questo silenzio di morte. Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza».

L’invito: «Domenica 27 luglio facciamo più rumore possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto. Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli. Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli; e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili. Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza. Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi, il popolo dei sudari, delle luci, delle sanzioni popolari, non ci fermiamo. Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata».

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