Una notte e un giorno da dimenticare, ma anche da ricordare per la prontezza e il coraggio di chi è intervenuto. Arco è stata teatro di due incendi nel giro di poche ore: il primo nella tarda serata di venerdì 27 giugno, in via Fornaci, presso il deposito della storica azienda Santoni Legnami; il secondo a mezzogiorno di sabato 28 giugno, in pieno centro storico, a Palazzo Marchetti (leggi). Nessun ferito, nessun intossicato, ma tanta paura e ingenti danni evitati grazie all’intervento dei vigili del fuoco.

Fiamme nella notte in via Fornaci: distrutti materiali e macchinari

Deposito di legna in fiamme nella notte ad Arco, gran lavoro per i Vigili del Fuoco

Erano circa le 23 di venerdì 27 giugno, quando le fiamme hanno avvolto un deposito di legna da ardere in via Fornaci. L’incendio, particolarmente violento, ha richiesto l’intervento congiunto dei corpi di Arco, Riva del Garda e dei permanenti di Trento. Il vicesindaco Marco Piantoni, giunto sul posto, ha spiegato:

«L’incendio è stato importante e potenzialmente molto insidioso, avendo interessato un deposito dove si prepara legna da ardere. Nessun ferito e nessun intossicato. Purtroppo, l’incendio si è sviluppato nella zona dove c’erano i materiali e i macchinari per le lavorazioni, e i proprietari sono molto preoccupati per i possibili danni».

Fondamentale la collaborazione tra i proprietari e i vigili del fuoco per identificare le aree di maggiore rischio.

«I nostri volontari, guidati dal comandante Stefano Bonamico, in collaborazione con gli altri corpi locali e con i permanenti di Trento – ha aggiunto Piantoni – hanno professionalmente gestito le fasi iniziali più critiche dell’intervento, riuscendo a domare l’incendio verso le 3 di notte».

Una prima ipotesi sulle cause del rogo parla di un possibile cortocircuito nella batteria di un macchinario. La conta dei danni è ancora in corso, ma l’emozione e la gratitudine si sono subito fatte sentire.

A nome della ditta Santoni, è intervenuto pubblicamente Rossano Santoni con un messaggio affidato ai social, che lancia un segnale di speranza e riconoscenza:

«Un grazie molto speciale a tutti i corpi dei vigili del fuoco che sono intervenuti, grazie alla vostra professionalità sono stati salvati dei macchinari molto importanti per la nostra azienda. Grazie di cuore a tutti gli amici e persone che ci hanno aiutato e a tutte le persone che ci hanno sostenuto. Un grazie alle forze dell’ordine e grazie speciale a tutte le persone che ci danno la voglia di ricominciare.»

Paura in centro: fumo da Palazzo Marchetti
Neppure quattordici ore più tardi, un’altra emergenza ha colpito il cuore della città. Poco prima delle 13, sabato 28 giugno una densa colonna di fumo nero ha solcato il cielo di Arco: a bruciare era il sottotetto di Palazzo Marchetti, storico edificio nel pieno centro cittadino.

Incendio a Palazzo Marchetti, paura in centro storico ad Arco

La sindaca Arianna Fiorio, uscita in quel momento dal municipio, è stata letteralmente avvolta dal fumo. È stata lei a chiamare per prima il numero d’emergenza 112, assistendo poi in prima persona alle operazioni di spegnimento insieme all’assessora Roberta Prandi.

«I pompieri hanno dovuto operare con pesanti divise ignifughe in una giornata caldissima – ha spiegato Fiorio – per un intervento impegnativo quanto riuscito. Un grande grazie a tutti loro e congratulazioni per la rapidità di intervento e per la professionalità».

I vigili del fuoco sono riusciti a contenere le fiamme prima che si propagassero alle antiche travi in legno e alla soletta in malta e paglia, materiali altamente infiammabili. Il peggio, ancora una volta, è stato evitato grazie a competenza, tempestività e spirito di servizio.

Due episodi, una sola certezza: Arco e tutto il Trentino può contare sempre sui suoi volontari
In un momento di emergenza e fragilità, Arco ha trovato nei suoi vigili del fuoco – volontari e permanenti di Trento – una certezza incrollabile. Due incendi in meno di 14 ore potevano trasformarsi in tragedie: invece sono diventati prova di efficienza, collaborazione e senso civico.

A loro va il ringraziamento di tutta la comunità.