Il progetto della cosiddetta “ciclopedonale” del Garda o “Ciclovia del Garda”, l’anello di quasi 170 chilometri che dovrebbe unire le tre sponde regionali del lago di Garda, continua a far discutere. Dopo le modifiche introdotte dal commissario straordinario della Provincia di Trento, l’ingegner Francesco Misdaris, che ha abbandonato le passerelle a sbalzo sulle falesie per soluzioni meno impattanti dal punto di vista paesaggistico, rimangono ancora molte incognite sul futuro del tracciato.
A sollevare dubbi e rilanciare una proposta alternativa è Onda Alto Garda e Ledro, che in un comunicato diffuso il 13 settembre parla di opera «che si sta concretizzando in una serie di interventi estemporanei, incapaci di risolvere le criticità che emergono lotto dopo lotto».
Secondo Onda, l’attuale impostazione rischia di bruciare ingenti risorse pubbliche senza sciogliere i nodi principali: i tratti ancora irrisolti dei privati – come Casa della Trota e Hotel Pier – e la convivenza con la viabilità sulla Gardesana. «Non offre soluzioni adeguate né per la ciclopedonale né per la Statale» denunciano Johnny Perugini, Andrea Suman e Stefano Santorum, firmatari della nota.
La proposta: nuova galleria per la Gardesana
Il gruppo civico ribadisce la propria idea: spostare la Gardesana in un nuovo tracciato in galleria, liberando così l’attuale strada per un utilizzo esclusivamente ciclopedonale. «Da un lato – spiegano – si sistemerebbe definitivamente il tratto trentino della Gardesana, senza impatti sul traffico durante i lavori e con costi sostenibili. Dall’altro si eviterebbero le onerose trattative con i privati e ci ritroveremmo con una ciclopedonale già pronta, senza impatti sulle falesie e con possibili interventi di rinaturalizzazione».
Una proposta, quella di Onda, che era già stata avanzata oltre un anno fa e che, secondo i suoi promotori, avrebbe fatto risparmiare «tempo e denaro» se fosse stata accolta con decisione.
Una questione divisiva
Il progetto della ciclopedonale – che non potrà essere proposto come vera e propria Ciclovia del Garda a causa delle prese di posizione contrarie delle comunità bresciane e venete – resta dunque al centro del dibattito. Tra investimenti già avviati, soluzioni parziali e proposte alternative, il nodo sembra ancora lontano dall’essere sciolto. (n.f.)