I “pinch point” – quegli spartitraffico stretti pensati per rallentare il traffico e aumentare la sicurezza – continuano a dividere Arco. Negli ultimi anni hanno alimentato proteste, acceso dibattiti in consiglio comunale e persino animato campagne elettorali. Oggi il tema torna al centro della scena, con novità che interessano alcune delle vie più trafficate della città.
Durante l’ultimo consiglio comunale, su sollecitazione del consigliere Carlo Pedergnana (Patt), la giunta ha chiarito le proprie linee d’azione: da un lato, un blocco quasi totale delle nuove installazioni, con una sola eccezione prevista in via San Sisto, subordinata a un incontro pubblico; dall’altro, una revisione dei pinch point già presenti, con spostamenti, modifiche e, in alcuni casi, eliminazioni, sulla base di studi tecnici approfonditi.
Il dibattito resta acceso anche tra i cittadini. Venerdì 8 agosto (leggi), La Busa online ha raccontato che diversi cartelli improvvisati – fogli A4 apposti sulla segnaletica verticale degli spartitraffico – recitavano: «Pinch point out, più inutili che utili. Un pericolo in più sulla strada», accompagnati da un’immagine stilizzata del castello di Arco su sfondo nero. Sebbene alcuni abbiano associato la raffigurazione a simboli politici locali, nessuna rivendicazione ufficiale è stata fatta.
Gli studi tecnici portati avanti dall’amministrazione non si limitano ai singoli pinch point. Un’analisi più ampia ha preso in considerazione una riorganizzazione complessiva della viabilità, con interventi sulla segnaletica orizzontale, corsie colorate e incroci più visibili, oltre a nuove strisce pedonali.
Sul fronte delle vie interessate dalle novità, la strategia dell’amministrazione prevede:
Via delle Monache e via Arciprete Antoni: nessuna nuova installazione di pinch point; eventuali interventi si concentreranno su miglioramento della visibilità e sicurezza degli incroci.
Via San Sisto: possibile installazione di nuovi pinch point, ma solo dopo confronto con residenti e utenti della strada, secondo un approccio partecipativo.
Pinch point già esistenti: alcuni verranno mantenuti, altri spostati in posizioni più funzionali, mentre alcuni saranno eliminati, sulla base della revisione tecnica condotta dai tecnici comunali.
L’obiettivo della giunta, come sottolineato dal vicesindaco Marco Piantoni, è trovare un equilibrio tra sicurezza stradale ed efficacia dei dispositivi, evitando l’installazione indiscriminata e valorizzando un approccio partecipato che coinvolga chi vive e utilizza quotidianamente le vie interessate.
La vicenda dei pinch point ad Arco non riguarda solo la gestione della viabilità: racconta anche le dinamiche di partecipazione cittadina, le tensioni politiche e la complessità delle scelte di sicurezza urbana. Ogni spartitraffico, piccolo o grande, diventa così simbolo di un dibattito più ampio, in cui il terreno stradale si intreccia con quello politico e sociale della città.
(n.f.)