Con una nota calda nei toni ma lucida nell’analisi politica, il Circolo di Arco del Partito Democratico ha celebrato la vittoria netta di Arianna Fiorio al ballottaggio per le elezioni comunali. Una vittoria che, oltre a sancire la sconfitta del candidato del centrodestra Alessandro Amistadi, segna un passaggio storico per la città: per la prima volta, il ruolo di sindaco sarà ricoperto da una donna.
Fiorio, sostenuta dalla coalizione “Arco che Vorrei” – un’alleanza eterogenea ma compatta composta da Civica Olivaia, Comunità Lavoro Ambiente, Domani – Giovani in Azione, Onda, Europa Verde e Proposta Civica Popolare – ha raccolto consensi trasversali, riuscendo a unire il fronte progressista e civico attorno a un progetto credibile e inclusivo.
Il PD, pur non essendo formalmente parte della coalizione, ha avuto un ruolo tutt’altro che marginale nel risultato finale. Con un messaggio pubblicato sui propri canali social, i Dem arcensi hanno voluto sottolineare il valore della loro “convinta indicazione di voto”, offerta pubblicamente a favore di Fiorio dopo il primo turno. Una scelta che si distingue per la sua carica politica e simbolica, soprattutto se paragonata ai silenzi o alle ambiguità di altre stagioni elettorali simili.
“Apprezziamo il fatto che per la prima volta ad Arco il ruolo di Sindaco sarà svolto da una donna,” si legge nel post, che intreccia riconoscimento istituzionale e rilancio politico, “e siamo altresì soddisfatti che, anche grazie alla nostra convinta indicazione di voto, si sia permesso di mantenere un governo della città alternativo alla destra.”
Il ringraziamento alla giunta uscente e l’augurio di buon lavoro alla nuova amministrazione si accompagnano a un’apertura al confronto su temi concreti e già emersi negli incontri recenti tra Fiorio e il PD: l’estensione del servizio Bus&Go, i lavori nelle frazioni, l’autonomia della Galleria Segantini, il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e l’acquisizione dell’area dell’ex “Villaggio del Fanciullo”.

Un’agenda politica che trova sponde programmatiche tra le forze progressiste e che rappresenta, nelle intenzioni del PD, il perno di una “collaborazione rispettosa” dai banchi dell’opposizione.
Nel frattempo, la sindaca Arianna Fiorio è già al lavoro per comporre la nuova giunta comunale. Tra le caselle più osservate c’è quella dell’assessore tecnico, inizialmente ipotizzato come figura espressione della precedente amministrazione in un’ottica di continuità istituzionale. Tuttavia, secondo quanto trapela da fonti accreditate, quella pista sarebbe tramontata. Come anticipato nei giorni scorsi da La Busa online (leggi), a ricoprire il ruolo sarà Ivo Ceolan, ex segretario del Comune di Arco, un profilo di lungo corso nella pubblica amministrazione, a cui verrà affidato l’incarico chiave di riorientare e riorganizzare la macchina amministrativa.
“Accogliamo con favore le intenzioni espresse dalla Sindaca in merito ad una politica aperta al dialogo,” prosegue la nota del PD. “Di questo infatti noi abbiamo dato una dimostrazione concreta, esprimendo un’indicazione di voto chiara e responsabile, superando le ragioni che avevano spinto chi prima di noi, nella stessa situazione a parti invertite, a non compiere un analogo percorso di convergenza.”
Parole che suonano come un chiaro messaggio politico, rivolto sia agli alleati che agli avversari: il PD non si pone ai margini, ma rivendica un ruolo attivo, di proposta e controllo, in un quadro istituzionale dove la dialettica non è sinonimo di scontro, ma condizione essenziale di una democrazia sana.
Una nuova pagina si apre per Arco. Se sarà quella di un’“Arco che vorrei” capace di includere tutte le sue anime civiche e politiche, lo diranno i fatti. Intanto, dalla sinistra locale arriva un segnale chiaro: il tempo della frammentazione sembra, almeno per ora, superato. E la città guarda con attenzione alle prime scelte della nuova sindaca.