La sfida dell’accessibilità passa anche dalla voce dei cittadini. Con questo spirito il Comune di Arco, attraverso l’Assessorato all’Urbanistica, ha attivato un canale partecipativo per raccogliere segnalazioni sulle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive ancora presenti nel territorio comunale. Una nuova tappa del percorso avviato con la redazione del PEBA – Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che ora entra nel vivo.
Il PEBA non è un semplice documento tecnico. È il frutto di un processo di ascolto, analisi e confronto iniziato nei mesi scorsi grazie alla spinta dell’assessore Cattoi, che ha fortemente voluto un approccio ampio, partecipativo e centrato sulla persona. L’obiettivo è restituire ad Arco spazi pubblici e edifici accessibili, sicuri, accoglienti, dove ogni cittadino – con o senza disabilità – possa muoversi in autonomia e sentirsi pienamente parte della vita della città.
E adesso, il passo successivo: la partecipazione diretta della cittadinanza. Tutti gli abitanti sono invitati a segnalare, entro il 31 agosto, le situazioni di criticità riscontrate nella quotidianità. Un gradino troppo alto, una segnaletica carente, un attraversamento pericoloso, un edificio senza accessi adeguati: ogni ostacolo va raccontato attraverso un semplice formulario online, disponibile al link link e accessibile anche tramite QR code sul sito del Comune.
Ogni segnalazione – da inviare una alla volta, indicando l’indirizzo e una breve descrizione del problema – sarà valutata dai tecnici incaricati e contribuirà a costruire un quadro preciso delle necessità del territorio. Ma soprattutto, darà voce a chi ogni giorno sperimenta sulla propria pelle cosa significhi vivere in spazi non pensati per tutti.
“Un territorio accogliente – spiega l’assessore – non si misura soltanto in centimetri di rampe o in porte automatiche. È un percorso culturale che parte dalla consapevolezza collettiva. Abbattere una barriera significa prima di tutto riconoscerla, e per questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti.”
Il PEBA proseguirà nei prossimi mesi con nuovi momenti pubblici di confronto, dibattiti, incontri con i portatori di interesse, associazioni e realtà del terzo settore. È un cantiere aperto, umano prima ancora che urbanistico, che punta a rendere Arco un esempio concreto di inclusività e cittadinanza attiva.
Chiunque viva, lavori, studi o semplicemente attraversi Arco, ora può contribuire con la propria esperienza. Perché l’accessibilità non è un favore, è un diritto. E costruirla insieme è il primo passo per una città più giusta.
Hai già individuato una barriera da segnalare?