Nel segno della continuità e della tradizione culinaria altogardesana e trentina. Dopo la consueta chiusura invernale, venerdì 21 marzo riapre il ristorante “Alla Lega” (dei contadini), “bottega storica trentina”, in via Vergolano ad Arco. Ma con una importante novità. La famiglia Benedetti, che gestiva il locale dal 1956, ha deciso di “sedersi in panchina” e di far entrare in campo la “terza generazione”. Un passaggio di testimone, “nel segno del buon gusto antico”, che ha un cognome assai conosciuto nell’Alto Garda: la famiglia Diprè, che negli anni che furono gestiva il bar Ancora, in via Vergolano, guarda caso proprio di fronte al portone del ristorante “Alla Lega”. Oppure gestirono il bar Maggio, accanto al liceo Maffei, a Riva del Garda. Oppure il bar Centrale ad Arco e che oggi si occupano dell’albergo “Limonaia” di Limone o del “Malcesine” a Malcesine.
A dare ufficialità alla notizia che circolava da settimane in città ci hanno pensato Enzo Benedetti e Cherubino Diprè, all’interno delle sale del palazzo che un tempo fu la residenza del conte Odorico e di suo figlio Nicolò d’Arco, poeta e umanista.
Per l’occhio attento, il passaggio di testimone lo si poteva già intuire dal foglio A4, appeso nella bacheca esterna del ristorante, accanto al menù. “Ci siamo quasi!! Riapriamo venerdì 21 marzo, dalle ore 18.30 alle 22, vi aspettiamo”, con un font più accentuato. In piccolo, invece, la scritta: per info e prenotazioni contattaci al 0464 516205 o [email protected]. Ma ancora più in piccolo: Cherubino, Simone, Loris, Letizia e tutto lo staff del ristorante alla Lega.
Ascoltare i tantissimi aneddoti di Enzo Benedetti, anima e cuore degli ultimi decenni della cucina del ristorante, perfetto esecutore delle ricette di mamma Andreina Berlanda e di papà Oscar, ex professore dell’Alberghiero, “prestato” alla politica comunale per un mandato con sindaco Mantovani, è come aprire una finestra sulla storia arcense. “Ricordo il primo giorno di apertura del ristorante, nel maggio del 1956, avevo sette anni – racconta – mi avevano dato i volantini da distribuire alle persone che uscivano dalla messa. Ma siccome ero imbranato (ecco la genesi del suo simpatico soprannome) mi sono nascosto in un angolo della piazza. Ero spaventato da tutte quelle persone. Invece mi ha notato un amico di famiglia, Carlo Povoli detto “Vola”, un personaggio unico in paese, sveglio come pochi. Ha preso tutti i volantini e li ha distribuiti tutti”. Da quel giorno, il ristorante “Alla Lega” è diventato uno dei più importanti della città, seguendo una sola regola aurea: piatti semplici e gustosi, ricavati dalle ricette della “più nobile tradizione gastronomica locale e trentina”. Dagli strangolapreti alla carne salada, dai canederli al cervo in salmì. Tutti piatti che oggi, dopo 69 anni, si ritroveranno ancora nella cucina della famiglia Diprè.
Cherubino Diprè lo rimarca, mostrandoci in anteprima il nuovo menù, una sorta di quaderno d’altri tempi: “Storie di cucina di mamma Andreina”, ricordata oggi come la “regina della cucina”. “Portiamo avanti la tradizione della gastronomia del Garda Trentino, gli chef sono gli stessi quattro che hanno lavorato per anni fianco a fianco con Enzo – spiega Diprè – i piatti, semplici e gustosi, seguiranno le ricette di ‘Mamma Andreina’”.
“Lega.mi” è infine il nome che hanno scelto i quattro soci per la nuova società che gestirà il ristorante “alla Lega” e l’annesso bed&breakfast. Ed è formata da Cherubino Diprè, dal cognato Loris Rossi (chef), dal nipote Simone Zigliani (sala) e dalla figlia Letizia (B&). “In sala ci sarà anche mia moglie Elena Rossi”, conclude Cherubino, che invece si dovrà dividere fra Arco e la gestione dell’albergo La Limonaia della famiglia Chincarini a Limone sul Garda.