Umberto Maganzini, in arte Trilluci, è stato un artista rivano profondamente legato alla sua città e al territorio dell’Alto Garda. Nato a Riva nel 1894 e scomparso a Trespiano (Firenze) nel 1965, Maganzini è oggi sepolto nel cimitero fiorentino. “Nonostante la sua importanza storica e artistica – scrive l’associazione “Riccardo Pinter” – il ricordo dell’artista futurista attende ancora un adeguato riconoscimento nella sua terra natale.
Nel giugno del 2012 la stessa associazione aveva formalmente avanzato ai Comuni di Riva del Garda e Arco una richiesta volta a valorizzare la figura di Maganzini. L’occasione era legata a due importanti mostre dedicate all’artista: una alla Galleria Civica di Arco e l’altra al Museo di Riva. In queste esposizioni la ricerca artistica di Maganzini veniva accostata a quella di grandi nomi del Futurismo italiano come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini e Carlo Erba, con risultati sorprendenti e apprezzamenti unanimi per l’originalità del suo dinamismo plastico.

Le richieste formulate all’epoca, e oggi più che mai attuali, erano tre:
apporre una targa commemorativa sulla casa natale di via Fiume a Riva del Garda, per segnalare alla cittadinanza e ai visitatori il luogo in cui nacque il pittore;
intitolare una via della città a Umberto Maganzini, come gesto simbolico di riconoscenza e memoria nei confronti dell’artista;
riportare a Riva del Garda le sue spoglie mortali per restituirgli un posto d’onore nel famedio cittadino.

L’Associazione “Riccardo Pinter” e chi ancora oggi apprezza l’opera di Maganzini auspicano che questa proposta, rimasta per troppo tempo in sospeso, possa finalmente trovare ascolto da parte delle istituzioni locali.
“Riconoscere Maganzini – dice il presidente Graziano Riccadonna – significa onorare un concittadino illustre e riaffermare il valore culturale e identitario dell’Alto Garda nel panorama dell’arte italiana del Novecento”.