Si svolgeranno in Collegiata ad Arco lunedì 6 febbraio alle ore 14 i funerali di Michele Marchi,  l’arcense di soli trentanove anni morto di embolia polmonare a Merano, città nella quale viveva e lavorava da due anni. Un lutto che la comunità di Arco fa fatica a metabolizzare, anche perché Michele Marchi lascia la moglie e due figli gemelli di appena quattro anni. Un malore improvviso per il quale i sanitari nulla hanno potuto nonostante il rapido intervento ed il ricovero in ospedale.

Ad Arco aveva prestato servizio con competenza e tanta passione presso la Farmacia Redi di via Nas, poi due anni fa il trasferimento in Alto Adige per svolgere la sua amata professione. Il primo impiego è stato alla Farmacia San Damiano in pieno centro di Merano, poi si era trasferito a quella di Postal, a pochi chilometri di distanza, esercizio dove, grazie alla sua simpatia,  ci aveva messo poco tempo a farsi apprezzare anche qui. Purtroppo, il suo progetto di vita si è interrotto a causa del malore che l’ha portato via alla sua famiglia e a quanti lo conoscevano, non solo a Merano e dintorni ma soprattutto nella sua Arco dove era nato e cresciuto. Un primo malessere lo aveva accusato nella serata di lunedì 30 gennaio, al quale era seguita una visita dal medico di base e poi, martedì 31 gennaio l’aggravarsi delle sue condizioni in casa aveva allertato i sanitari. Ma, come detto, a nulla sono serviti gli immediati aiuti anche per il progressivo peggioramento delle difficoltà respiratorie che ne hanno poi causato la morte martedì 1 febbraio. Moltissimi i messaggi di condoglianze sui social a testimonianza della persona che era Michele Marchi, un giovane strappato alla vita e agli affetti di un’intera comunità, oltre che alla sua famiglia, incredula della improvvisa scomparsa.