Nei giorni scorsi nelle valli di Non e Giudicarie si sono verificate alcune truffe in danno di donne anziane portate a termine sempre con lo stesso modus operandi.
Le vittime, infatti, sono state dapprima contattate telefonicamente da una sedicente avvocata, che le raggirava dicendo loro che i rispettivi figli erano stati arrestati e che per ottenerne il rilascio sarebbe stato necessario provvedere subito al pagamento di una cauzione, dopodiché sono state raggiunte a casa da un finto Carabiniere, che si è fatto consegnare denaro e oggetti preziosi.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Trento tengono a precisare che nessun appartenente alle Forze dell’Ordine può recarsi a casa dei cittadini per riscuotere, a qualsiasi titolo, somme di denaro e che il nostro ordinamento giuridico non consente alle persone arrestate di essere rilasciate dietro pagamento di una cauzione. Invitano inoltre i cittadini a diffidare di chiunque avanzi richieste di denaro e a segnalare immediatamente analoghi tentativi di raggiro al Numero Unico di Emergenza 112 o mettendosi in diretto contatto con la più vicina Stazione dei Carabinieri.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati conferma anch’esso e insiste sul fatto che non esiste nel nostro ordinamento l’istituto della cauzione, invitando la cittadinanza a diffidare da sedicenti legali che, senza fornire documentazione anche a conferma del mandato conferito, dichiarino che solo corrispondendo determinati importi sarà possibile procurare il rilascio del parente.