Un tranquillo pomeriggio d’agosto, scelto per sfuggire alla calura cittadina, si è trasformato in un dramma sulle rive del Garda. Maurizio Ceola, 67 anni, di Rovereto, ha perso la vita a Cassone di Malcesine mentre si trovava in spiaggia con la moglie e i due figli.
Intorno alle 17, dopo essersi tuffato per una nuotata, l’uomo non è più riemerso. I familiari, preoccupati nel non vederlo tornare a riva, hanno chiamato subito il numero d’emergenza 112. In pochi minuti, da entrambe le sponde del lago, è partita una complessa operazione di ricerca.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, forze dell’ordine, Guardia costiera, polizia locale e carabinieri di Caprino Veronese e Malcesine. Da Riva del Garda sono arrivati soccorritori acquatici con tre imbarcazioni, mentre da Trento si è alzato in volo l’elicottero con il nucleo sommozzatori. Anche i vigili del fuoco di Bardolino hanno partecipato con un mezzo navale e uno terrestre.
Davanti agli occhi di turisti e bagnanti, le squadre hanno scandagliato a lungo il fondale. Dopo circa due ore, verso le 19.30, il corpo di Ceola è stato individuato a due metri di profondità, vicino alla battigia. I sanitari, insieme al medico d’urgenza giunto dal capoluogo trentino, hanno tentato invano di rianimarlo: per l’uomo non c’era più nulla da fare.
Ceola viveva a Rovereto. Per anni aveva lavorato come postino, mestiere che gli aveva fatto conoscere molti cittadini. Appassionato di calcio, aveva allenato squadre giovanili in varie società della Vallagarina e non solo: dagli esordi con i Giovanissimi dell’Aldeno circa quindici anni fa, al San Rocco di Rovereto, al Mori Santo Stefano – dove aveva giocato anche il figlio Gabriele – fino alla Sacra Famiglia, oggi Virtus Rovere.