
In vista della giornata dedicata al ricordo dei defunti, alla RSA Città di Riva si è acceso un desiderio profondo: quello di tornare a far visita ai propri cari scomparsi. A esprimerlo, con voce commossa, sono stati molti ospiti della residenza, ma anche del Centro Diurno e degli alloggi protetti di Casa Mielli.
Per diversi di loro non era più stato possibile recarsi al cimitero da anni, bloccati da problemi di mobilità o da reti familiari fragili. Così, appena raccolta la loro richiesta, l’APSP Città di Riva ha organizzato una serie di uscite verso i luoghi segnalati dagli stessi anziani: i cimiteri di Arco, Riva del Garda e Drena.
Un gesto semplice, ma dal valore immenso. Perché trasferirsi in una struttura come una RSA significa spesso interrompere abitudini e contatti con la comunità esterna. E proprio per questo tra gli obiettivi dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona c’è sempre stato quello di mantenere vivo il legame con il territorio, restituendo agli ospiti occasioni di partecipazione e appartenenza.
Le visite al cimitero hanno permesso a ciascuno di vivere un momento di intimità e libertà: pulire una lapide, recitare una preghiera, lasciare un fiore. Gesti che racchiudono la forza di un ricordo e la dignità di un affetto che non conosce tempo.
Tra lacrime e sorrisi, gli anziani sono tornati con il cuore più leggero. «Siamo una bella squadra», ha detto una signora sul pulmino, al ritorno. Una frase semplice che racchiude lo spirito di questa esperienza: insieme, anche le fragilità diventano secondarie. Quando ci si sostiene a vicenda, la memoria non è più solo ricordo — ma diventa presenza viva e condivisa.