Il 29 giugno resterà impresso nel cuore della comunità di Tenno come un giorno di festa, di memoria e di rinascita. In occasione della ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, la piccola chiesetta di San Pietro in Calino è stata ufficialmente restituita alla comunità dopo un lungo e accurato lavoro di restauro che ne ha riportato alla luce la bellezza originaria.
In tanti – non solo dal territorio di Tenno – sono saliti sul monte Calino per condividere questo momento speciale, vissuto con intensità tra spiritualità, cultura e profondo senso di appartenenza.
Una cerimonia solenne tra autorità, musica e poesia
La celebrazione della Santa Messa è stata officiata dal parroco padre Giancarlo Girardi, insieme ai sacerdoti della Comunità Verbita, a don Francesco Scarin, parroco di Arco, e a due vescovi: Monsignor Mariano Manzana, vescovo di Trento, e Monsignor Francesco Sarego. Una presenza che ha reso il momento ancora più solenne, testimoniando l’importanza spirituale e simbolica della giornata.
All’interno e all’esterno della chiesetta, accanto ai cittadini, erano presenti anche autorità locali, sponsor e finanziatori del progetto di restauro, come la Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto e la famiglia Zumwinkel, accanto a numerose associazioni e realtà culturali del territorio.
Hanno preso la parola il sindaco di Tenno, Giuliano Marocchi, il sindaco di Riva del Garda, Alessio Zanoni, e l’assessore provinciale Mario Tonina, tutti concordi nel sottolineare l’importanza del recupero di questo luogo per l’identità e la memoria collettiva.
Un tocco poetico e toccante è stato affidato alla lettura della poesia “Na ceseta de montagna”, dedicata proprio a San Pietro, interpretata da Alessandro Parisi e Fiorella Marocchi. A rendere ancora più viva la celebrazione, i canti del Coro Lago di Tenno, diretto dal maestro Fabrizio Giordani, che hanno accompagnato i momenti più significativi della giornata.
Il restauro: un’opera di rispetto e amore per la storia
Il recupero della chiesetta è stato illustrato con competenza e passione dall’architetta Giorgia Gentilini, direttrice dei lavori, che ha raccontato il lungo cammino fatto per restituire l’edificio alla sua integrità artistica e spirituale. Il progetto ha coinvolto una squadra di esperti restauratori del Consorzio Ars, rappresentati da Tania Piccinin, che ha guidato i presenti in una visita all’interno della chiesa, illustrando le scelte conservative e gli interventi compiuti.
Una festa per tutti, nel cuore del monte Calino
Dopo la cerimonia, l’ospitalità si è trasferita poco sopra, al Rifugio San Pietro, dove i partecipanti sono stati accolti con un piatto speciale dedicato alla ricorrenza. Tra abbracci, racconti e sorrisi, si è respirata un’atmosfera di gratitudine e armonia.
Chi conosce il monte Calino sa quanto questo luogo sia legato al cuore della comunità tennese e a quanti lo frequentano in cerca di silenzio, bellezza e raccoglimento. La riapertura della chiesetta di San Pietro non è solo il compimento di un progetto edilizio, ma il simbolo di un legame rinnovato tra passato e presente, tra fede e territorio.
Una montagna che custodisce storia, fede e identità
La giornata del 29 giugno è stata molto più di un’inaugurazione. È stata un momento corale, che ha unito istituzioni, cittadini, artisti, tecnici, religiosi e amanti della montagna. Un segno concreto di quanto le comunità locali sappiano ancora prendersi cura dei propri luoghi del cuore, con dedizione e spirito di condivisione.
San Pietro in Calino torna a vivere, e con lui vive anche il racconto di una comunità che non dimentica e che guarda avanti, con orgoglio e gratitudine.