Il restaurato Capitello di San Giuseppe è stato inaugurato oggi a Varignano di Arco alla presenza del sindaco Alessandro Betta, l’assessore Nicola Cattoi, il parroco di Romarzollo Don Carlo Speccher, fra Domenico, priore del Santuario della Madonna delle Grazie e i suoi frati, e altre autorità.
Il restauro è stato eseguito dalla Famiglia Zanoni con la collaborazione degli Alpini e altri volontari sensibili al mantenimento delle tradizioni locali. Il Capitello era parte integrante della campagna (cesura) di proprietà della Famiglia Fioriolli. Il capitello è stato costruito nel 1846 a forma di cupola arrotondata e, nei primi anni del 1900, è stato modificato nella forma attuale. Dal 1970 la particella, che lo comprendeva, è passata di proprietà ai fratelli Pierino, Corrado, Carlo e Ruggero Zanoni.
Nel 1986 la statua originale in legno, alta un metro e venti centimetri, venne rubata. La cancellata posta in protezione era chiusa con un bullone facilmente apribile.
Nel 2021 il Sindaco di Arco Alessandro Betta volle ricordare il nonno Giuseppe, che di lavoro faceva il falegname, regalando una nuova statua in legno raffigurante San Giuseppe falegname, benedetta presso la sede degli Alpini da da Don Franco Torresani, realizzata dall’artista di Ville d’Anaunia Marco Marinelli. Questo fatto ha dato spunto a Carlo Zanoni per la sua collocazione nel capitello ora restaurato, posizionato anche in ricordo dei fratelli gemelli scomparsi: Pierino, muratore, e Corrado, falegname molto devoto a San Giuseppe.
Il restauro è stato realizzato in economia da Carlo Zanoni in collaborazione con gli Alpini di Arco, in particolare Giovanni Parisi per la consulenza tecnica, Fulvio Parisi, lo scultore Dario Mimiola per la lavorazione del basamento in marmo ed il crocifisso fatto a mano in cemento pozzolanico, Savino Valenti per il restauro della cancellata originale in ferro, Maurizio Angelini, Rino Giuliani e le ditte Marmareos e Galaservice.
Ora San Giuseppe, inserito nel capitello posto in via delle Grazie all’incrocio con via Vittorio Veneto, è tornato a risplendere ed è ben visibile da chiunque transiti sulla Provinciale grazie all’impegno di Carlo Zanoni, vero artefice dell’iniziativa.