Grande partecipazione, lunedì 25 aprile, alla cerimonia di commemorazione della Liberazione, festa nazionale della Repubblica Italiana che si è tenuta sotto i portici del municipio per l’organizzazione del Comune di Riva del Garda assieme alla sezione Alto Garda dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia
Alla celebrazione hanno preso parte il sindaco Cristina Santi, il vicesindaco Silvia Betta e la Giunta municipale al completo, la locale sezione dell’Anpi con il presidente Gianantonio Pfleger e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone, della polizia locale con la vicecomandante Graziella Chistè, delle forze dell’ordine, degli Alpini e dei Nuvola.
La cerimonia si è aperta con il discorso del sindaco: «Quella di oggi è una data particolarmente importante -ha detto Cristina Santi- perché è quella della fine di un periodo drammatico di guerra e di sofferenza, che ha gettato le basi della ricostruzione sociale e economica del nostro Paese e ha rafforzato libertà, democrazia, pace, solidarietà e speranza come valori fondanti della nostra Repubblica, che trovano casa nella nostra Costituzione».
«Quella di oggi è una festa -ha aggiunto il sindaco- cioè un momento di gioia, ma in realtà il 24 febbraio alle porte dell’Europa è scoppiata una guerra, perché la Federazione Russa ha deciso di invadere un Paese libero e democratico come l’Ucraiana. Non è accettabile che nel 2022 possano accadere cose simili, come se gli anni passati e le sofferenze dei nostri avi non ci avessero insegnato nulla. La speranza è che il buon senso prevalga e la guerra si fermi».
Concludendo, il sindaco ha detto che le sanzioni alla Russia prefigurano tempi difficili che richiederanno a tutti dei sacrifici.
Quindi l’intervento del presidente dell’Anpi locale Gianantonio Pfleger, che ha iniziato con una presa di posizione netta circa le polemiche di questi giorni, leggendo un estratto delle conclusioni del congresso di Rimini dell’Anpi: «Non è in discussione la condanna irreversibile dell’invasione russa, le violenze imperdonabili, la piena e concreta solidarietà al popolo ucraino, il suo diritto alla resistenza e la necessità di un’azione di contrasto al prosieguo della guerra».
A seguire la tradizionale deposizione di una composizione floreale alla lapide ai Caduti per la Liberazione.
Anche dal presidente della Provincia arriva un messaggio per il 25 aprile. “È una ricorrenza – afferma Maurizio Fugatti – che abbiamo tutti il dovere di tenere viva, specie in tempi così difficili per la libertà delle persone e dei popoli. Tanti uomini e tante donne hanno combattuto all’epoca, e tanti altri hanno continuato a combattere per difendere questa libertà. Alcuni di loro sono diventati un punto di riferimento, proprio come De Gasperi. Ma al di là dei singoli nomi e persino delle date, sappiamo tutti che dipende da ciascuno di noi impegnarsi ogni giorno, a partire dai piccoli gesti, per tutelare questo bene prezioso e proteggerlo dalle prevaricazioni e dagli squilibri”.