Era quella che si dice una persona votata al sociale, ai rapporti umani, pronta ad agire per il bene comune. Di quelle persone amate e ricercate da tutti. Destinate a lasciare nella Comunità un vuoto incolmabile.
Angelo Longo è morto all’età di 86 anni nella sua amata Valle di Ledro e dove aveva deciso di trascorrere la seconda parte della sua vita dopo una carriera professionale legata a Milano. Imprenditore di successo, l’uomo era nato a Bergamo (Villa d’Ogna) nel 1934 e la madre Rina, originaria di Bezzecca, gli aveva sempre parlato di Ledro, del suo Lago e delle montagne che circondano la valle rendendo unico questo territorio.
Negli anni ’50, per sfruttare le opportunità economiche, si era trasferito nella metropoli lombarda dove aveva creato una azienda di articoli elettrici e qui aveva sposato l’amata Iole Invernizzi dal cui amore sono nati i figli Stefano ed Elena. Ma Angelo Longo non aveva mai dimenticato e smesso di frequentare la terra di cui mamma Rina gli parlava a lungo: la sua amata Ledro. Rafforzando via via il suo legame con la terra natia che nel frattempo conosceva i benefici del Turismo e la cui economia cresceva.
Per questo nel 1991, quando la figlia Elena sposò Ezio Tarolli, decise di dare una svolta alla sua vita vendendo la sua azienda “Remsa Spa” e ritornando definitivamente in Valle di Ledro dove trovò una seconda vita: da un lato iniziando una collaborazione professionale con una azienda locale e parallelamente portando nelle varie associazioni della valle la sua esperienza, il suo dinamismo e il suo entusiasmo. Tra queste il Coro Cima d’Oro che lo nominò presidente onorario proprio per il supporto dato in tanti anni di vicinanza operativa. E poi nel Circolo Pensionati di Ledro, nato nel 2002, grazie alla sua caparbietà e alla sinergia e amicizia con altri amici. Per ringraziarlo della nascita di questo sodalizio ad Angelo venne assegnato nel 2007 il prestigioso Premio Melvin Jones da parte dei Lions Club Villafranca di Verona e Run alla Pegnitz (Germania).
Ma l’attività sociale dell’imprenditore ha riguardato altri ambiti, alpini compresi. Grande dinamicità aveva messo nel Gemellaggio con la località tedesca di Mülheim. Un impegno che si è quindi trasferito all’interno del Comitato Gemellaggio e delle relative attività, prima fra tutte l’organizzazione dei viaggi nel Baden Wurttemberg.
Come spiega la figlia Elena “Papà ha fatto tutto di petto, con il cuore, sempre a favore degli altri. Chi lo ha conosciuto sa che aveva un grande rispetto delle persone ed era pronto a mettersi in gioco. E sempre stato così. Ciao Papi”.