A quasi sette mesi dall’esplosione dell’inchiesta “Romeo”, che ha portato alla luce intrecci tra imprenditoria e politica locale, si iniziano a vedere i primi allentamenti delle misure cautelari per alcuni degli indagati. Tra questi Vittorio Fravezzi, ex senatore ed ex sindaco di Dro, che da ieri ha lasciato gli arresti domiciliari.
Il Tribunale del Riesame di Trento ha accolto in parte il ricorso presentato dai suoi legali, Nicola Degaudenz e Alessandro Meregalli. Il collegio ha disposto la revoca dei domiciliari, imponendo però l’obbligo di firma tre volte a settimana presso la caserma dei carabinieri. Rimane invece il divieto di intrattenere rapporti con le pubbliche amministrazioni, seppur ristretto ai Comuni di Dro, Arco e Riva del Garda.

Fravezzi era nuovamente finito ai domiciliari lo scorso aprile, dopo essere stato accusato di aver violato la misura interdittiva che gli era stata imposta in precedenza. In particolare, gli si contestava il ritorno nella sede della “Residenza Molino” di Dro, struttura pubblica di cui era presidente. Nel frattempo, ha lasciato l’incarico.
Anche Heinz Peter Hager, commercialista di Bolzano ed ex uomo di fiducia del magnate austriaco René Benko (attualmente detenuto a Vienna), ha ottenuto un parziale alleggerimento. Secondo il Riesame, potrà nuovamente avere contatti con enti pubblici, con un’unica eccezione: la Provincia autonoma di Bolzano. La decisione è stata presa su istanza del suo avvocato, Carlo Bertacchi, che ha sottolineato come Hager non ricopra più ruoli in società coinvolte e come sia venuto meno il rischio di reiterazione del reato. Il pubblico ministero Alessandro Clemente, però, si era espresso contro la revoca, ribadendo la gravità dell’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
L’inchiesta “Romeo”, ancora in corso, continua a fare luce su un sistema di presunti favori e alleanze tra figure politiche e imprenditoriali. Le recenti decisioni del tribunale, però, mostrano un parziale mutamento nella valutazione del rischio legato ad alcuni degli imputati.