Missione Vesuvio. Anche la Protezione civile del Trentino interviene nella gestione dell’emergenza che interessa la Campania dove, a partire dal 5 agosto, gli operatori locali sono impegnati nel contenimento di un vastissimo incendio boschivo. Le fiamme hanno già devastato almeno 560 ettari di pineta e bosco, costringendo alla chiusura dei principali siti archeologici e all’interdizione dei sentieri di accesso al vulcano.
A seguito della richiesta della Regione Campania di attivare lo stato di mobilitazione del sistema nazionale di protezione civile, il Coordinamento delle Regioni – affidato al Trentino da 14 anni – ha disposto l’attivazione delle colonne mobili di 11 Regioni e delle due Province autonome. Gli operatori trentini sono partiti questa mattina. Sono diretti a Terzigno, sede del quartier generale delle operazioni. L’arrivo è previsto nella serata di martedì 12 agosto, per dare il cambio alle squadre locali ormai provate da giorni di lavoro ininterrotto: di giorno per lo spegnimento, di notte per il presidio delle aree colpite. In base all’evoluzione dell’emergenza, ai trentini sarà assegnata una specifica area di intervento.
Il contingente trentino è composto da 22 operatori, coordinati dall’ispettore distrettuale dei Vigili del fuoco volontari delle Giudicarie, Manuel Alberti. La squadra comprende anche un appartenente al Corpo forestale del Trentino e cinque unità antincendio boschivo, provenienti dai Distretti delle Giudicarie e dell’Alto Garda e Ledro, con operatori dei Corpi di Arco, Bezzecca, Bolbeno e Zuclo, Carisolo, Condino, Drena, Dro, Lomaso, Riva del Garda e Spiazzo Rendena. I mezzi in dotazione includono pick-up fuoristrada con moduli antincendio boschivo, indispensabili per operare in aree difficilmente accessibili e garantire un intervento rapido ed efficace.