
Nasceva nel lontano 1926, tra le mura della chiesa di San Biagio, la “Corale di S. Biagio”, fondata da don Francesco Franzelli. Allora era un piccolo gruppo di fedeli uniti dal desiderio di dare voce alla liturgia, accompagnando le celebrazioni con canti sacri e solenni. Quasi un secolo dopo quel seme è diventato il “Coro Camp Fiori”, una realtà viva e appassionata capace di intrecciare tradizione e modernità con sorprendente naturalezza.
Negli anni Ottanta, infatti, il coro ha iniziato un percorso di rinnovamento artistico che lo ha portato ben oltre i confini della musica sacra. Oggi il suo repertorio abbraccia brani popolari, gospel, canti folkloristici internazionali e persino melodie nei dialetti regionali italiani, segno di una curiosità musicale sempre in movimento.
Per vent’anni il gruppo è stato guidato dal Maestro Diego Eccher a cui è poi subentrato, giovanissimo, il Maestro Leonardo Lever: aveva appena 16 anni quando ha preso in mano la direzione. Da allora sono passati 34 anni e sotto la sua guida il coro ha compiuto un’evoluzione straordinaria sia dal punto di vista tecnico che interpretativo, accogliendo anche nuove generazioni di coristi.
Questa linfa giovane, unita a un entusiasmo contagioso, ha spinto il Coro Camp Fiori oltre la “comfort zone” delle esibizioni parrocchiali. Oggi partecipa con successo a rassegne fuori regione e organizza eventi musicali sul territorio, come la rassegna del maggio 2024, che ha visto ospite il celebre Coro della Sosat.
Il momento più emozionante è arrivato nell’aprile di quest’anno quando il coro ha partecipato al 32° Concorso Internazionale di Verona per cori non professionisti. Qui ha conquistato la fascia d’oro, classificandosi primo nella categoria “Canto Popolare e Folkloristico” e terzo nella classifica generale.
Un traguardo che premia quasi cento anni di storia, passione e comunità — e che dimostra come la musica, quando è condivisa, possa attraversare il tempo restando sempre giovane.