
Cinquant’anni non sono soltanto un traguardo ma un patrimonio collettivo. Coop Alto Garda ha celebrato il mezzo secolo dalla fondazione con la presentazione del volume Insieme da cinquant’anni, firmato da Graziano e Alessandro Riccadonna: un’opera che unisce memoria, immagini e testimonianze per raccontare una realtà che, anno dopo anno, ha accompagnato la crescita sociale ed economica del territorio.
“Era il lontano 1975 quando un gruppo di dipendenti costituì la Cooperativa Unità Operaia con l’obiettivo di consentire ai soci di acquistare a prezzo calmierato la carne”, ricorda il presidente Paolo Santuliana nel libro. Da quei locali spartani nelle ex caserme di Riva è cominciato un percorso che si è ampliato negli anni, arrivando agli attuali otto punti vendita e a una base sociale che supera le 17.500 persone.
Il cammino è stato tutt’altro che lineare. Dopo una lunga fase di sviluppo, dai punti vendita di Arco e Dro alla fusione con Torbole, fino alle aperture di Bolognano, Vigne e Blue Garden la cooperativa ha attraversato, tra il 2014 e il 2019, uno dei momenti più difficili della sua storia. Santuliana ripercorre senza retorica quella stagione: “La nostra Cooperativa ha vissuto momenti di estrema difficoltà che l’hanno portata al commissariamento”. Il sostegno del sistema cooperativo e della Cassa Rurale ha però permesso di salvaguardare i posti di lavoro e ripartire.
Dal 2019 a oggi i numeri raccontano un’inversione di rotta importante: fatturato risalito a 46 milioni nel 2024, investimenti significativi nei punti vendita e nel fotovoltaico, la ristrutturazione completa di Arco e il progetto “La Rosa del Garda”, nuovo laboratorio che ha portato un salto di qualità alla carne salada. “Oggi posso dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati”, afferma il presidente, sottolineando il ruolo dei lavoratori, “che hanno creduto nella Cooperativa e in loro stessi”.
Alla presentazione erano presenti alcuni soci fondatori i Sindaci di Arco e Riva del Garda, il Presidente Sait, i rappresentanti delle associazioni sostenute dalla Cooperativa altogardesana come Dreams, Befana subacquea, Lari, e un centinaio di persone.
Accanto all’attività commerciale rimane saldo il pilastro sociale. Dalle collaborazioni con associazioni del territorio ai progetti formativi interni, fino ai servizi gratuiti per le persone fragili, Coop Alto Garda continua a proporsi come presidio comunitario. “Una cooperativa solida ed efficiente deve essere anche solidale”, scrive Santuliana, ricordando l’impegno verso volontariato e inclusione.
Non mancano però le sfide: tra queste la chiusura, fissata al 31 dicembre 2026, del punto vendita di viale Pilati, per il mancato rinnovo del contratto. Un colpo difficile per Riva del Garda, ma la cooperativa assicura che “si stanno valutando nuove opportunità immobiliari”.
Il libro, presentato per il cinquantesimo anniversario, vuole essere un ponte tra passato e futuro: la storia di persone, idee e ostinazione che hanno reso la cooperativa ciò che è oggi. Un racconto che invita la comunità a continuare “un percorso ancora tutto da scrivere”.

