Articolo pubblicato il: 09/05/2025 alle 19:00
La Busa - Comunali, Arco verso il ballottaggio: silenzi, tensioni e… giochi politici
Posted By Redazione
Categoria: Notizie, Politica, Primo piano

 

Mentre il tempo stringe e il ballottaggio del 18 maggio si avvicina, il clima politico ad Arco si fa sempre più rovente. E oggi, a incendiare ulteriormente il dibattito pubblico, arriva una dichiarazione pesante come un macigno: Mauro Ottobre, terzo candidato al primo turno con un solido 12,09% di consensi, rompe il silenzio e lo fa via social, lanciando un messaggio chiaro e inequivocabile ai suoi elettori.
“Non ho ricevuto alcuna telefonata, né da Arianna Fiorio, né da Alessandro Amistadi. Nessun confronto, nessuna proposta. Invito i miei elettori a votare secondo coscienza.”
Un’uscita che gela le stanze dei bottoni e scompiglia i calcoli politici a pochi giorni dal voto. Perché Ottobre, a questo punto, diventa l’ago della bilancia per entrambi gli schieramenti. Eppure nessuno ha provato a negoziare con lui? O è solo il segnale di una trattativa mancata o fallita per tensioni interne?

Centrosinistra diviso: Fiorio in trincea, ma i malumori crescono
Nel fronte progressista, la candidata di “Arco che Vorrei” Arianna Fiorio tiene la barra dritta e non pare intenzionata ad aprire a un apparentamento con l’area guidata da Dario Ioppi. Eppure, qualcosa si muove sotto la superficie.
Campobase, in particolare, spinge per un accordo, consapevole che un apparentamento potrebbe portare più voti – ma anche una pesante perdita di seggi. I conti sono chiari: un’alleanza con Fiorio comporterebbe per Arco che Vorrei la perdita di ben cinque consiglieri.
Nonostante i rumors di incontri tra Fiorio e Ioppi, entrambi hanno smentito ogni faccia a faccia. Le frizioni sono evidenti, sia all’interno del centrosinistra che tra i potenziali alleati. Alcuni sognano un accordo dichiarato, altri puntano su intese informali: si parla di una presidenza del consiglio comunale per Campobase o addirittura di un assessorato tecnico a Gabriele Andreasi in caso di sostegno non ufficiale ma concreto alla coalizione di Fiorio.

Centrodestra tra ambizioni e compromessi: il nodo Ottobre
Sul fronte opposto, anche Alessandro Amistadi è alle prese con una situazione complessa. I vertici provinciali spingono per un apparentamento con Mauro Ottobre, ma la strada è tutt’altro che spianata.
Il problema? Anzi, i problemi?. Le dichiarazioni social di oggi, venerdì 9 maggio. E il fatto che un accordo del genere costerebbe quattro consiglieri al centrodestra. Un prezzo ritenuto troppo alto da più d’una lista, in particolare dal Patt di Arco, già scettico per trascorsi tesi con alcuni membri della lista Ottobre.
L’ipotesi che circola, tuttavia, è quella di un’intesa “chirurgica”: Ottobre si apparenterebbe ma rinuncerebbe subito al seggio, lasciando spazio a un altro esponente. In cambio, si parlerebbe di una presidenza strategica, come quella di Amsa. Mentre, se il centrodestra dovesse vincere, Roberto De Laurentis – l’ex presidente degli Artigiani – potrebbe ottenere la presidenza della Fondazione Comunità di Arco. Due poltrone chiave per il futuro amministrativo e operativo della città.

Equilibri delicati e strategie in bilico
Il quadro che emerge è quello di una città sospesa tra trattative silenziose, scelte strategiche e incognite pesanti. Il centrosinistra appare spaccato tra chi vorrebbe convergere verso Amistadi per evitare un ritorno della destra e chi, invece, considera inaccettabile un’alleanza con chi rappresenta valori opposti.
Allo stesso modo, il centrodestra si mostra ambizioso ma fragile, diviso tra chi cerca il bottino dei voti di Ottobre e chi teme che un apparentamento forzato rompa gli equilibri interni.
In questo contesto, le parole di Ottobre assumono un peso decisivo. Il suo appello alla “coscienza” potrebbe trasformarsi in astensione, voto disgiunto o addirittura frammentazione interna del suo stesso elettorato. Nessuna indicazione, nessun endorsement. Solo silenzio politico – e forse, un messaggio di disillusione.

La partita vera si gioca ora, tra piazze e telefonate
Dietro i numeri, i seggi e le dichiarazioni pubbliche, si gioca una partita silenziosa ma decisiva: quella dei voti spostati sottotraccia, delle promesse informali, delle garanzie politiche non scritte ma comprese.
Il nuovo consiglio comunale sarà il risultato non solo del ballottaggio, ma anche delle scelte di oggi, dei passi che ogni schieramento compirà – o eviterà di compiere – nelle prossime ore.
Il tempo per gli apparentamenti ufficiali è ormai agli sgoccioli (entro sabato 10 maggio). Ma il tempo per le scelte politiche decisive non è ancora finito. Arco guarda al 18 maggio con attenzione, forse con incertezza. Ma la posta in gioco – anche oltre la giunta – è alta. Altissima.

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