In una campagna elettorale destinata a scrivere una pagina nuova per la città di Arco, le strategie e i numeri si fermano, almeno per un momento, di fronte al dolore. La tragica scomparsa di Zoe e del suo bambino ha scosso la comunità arcense, entrando con prepotenza anche nel ritmo della politica locale.
Alessandro Amistadi, candidato del centrodestra civico-autonomista (Lega, Fratelli d’Italia, Patt, Forza Italia, “Siamo Arco”, “Noi Arco Amistadi Sindaco”), ha scelto oggi (7 maggio) di sospendere ogni attività elettorale: «Sono sgomento – ha scritto in un post social – per la morte di Zoe e del suo bimbo.
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Oggi, in segno di cordoglio, sospenderò ogni attività di campagna elettorale. Il mio abbraccio – e quello della mia famiglia – alla famiglia di Zoe». Un gesto sobrio, rispettoso, che ha messo in pausa i toni combattivi della sfida elettorale e restituito centralità al senso umano, prima ancora che civico.
Eppure, la corsa per la fascia tricolore non si ferma. Dopo il primo turno del 4 maggio, che ha escluso per la prima volta in decenni il centrosinistra tradizionale (Ioppi, 22,63%, 1.937 voti), la città si prepara al ballottaggio del 18 maggio con due volti nuovi che rappresentano, in modi diversi, la voglia di voltare pagina: Arianna Fiorio (35,57%, 3.045 voti), espressione della coalizione civico-progressista “Arco che Vorrei”, e Alessandro Amistadi (29,71%, 2.543 voti), leader del fronte civico-moderato di centrodestra.
Fiorio in vantaggio, ma le alleanze sono un labirinto
Con oltre 500 voti di margine, Fiorio si trova oggi nella posizione di favorita, ma sa bene che i ballottaggi non sono mai una mera questione aritmetica. Gli elettori di Ioppi – e in parte anche quelli dell’ex deputato Mauro Ottobre (12,09%, 1.035 voti) – rappresentano il vero terreno di contesa. Il corteggiamento è cominciato, ma i segnali sono ambigui.
Il Pd e le altre liste di centrosinistra (Campobase, Movimento Casa Autonomia.eu, Arco Fucina Comune) non appaiono intenzionate ad appoggiare apertamente Fiorio. La motivazione è politica, ma anche matematica: un apparentamento ufficiale toglierebbe seggi alla coalizione civica guidata da Fiorio, rimescolando gli equilibri in consiglio. Inoltre, non mancano tensioni interne: le frizioni tra alcuni esponenti della Civica Olivaia – parte della coalizione di Fiorio – e l’area progressista di Ioppi risalgono agli anni passati e oggi rendono complesso ogni dialogo.
Amistadi cerca spazio al centro, ma Ottobre alza il prezzo
Sul fronte opposto, Amistadi si muove con prudenza. La sua narrazione politica lo presenta come un volto civico, moderato, pragmatico: un’immagine che cerca di parlare agli elettori del centro, a quelli delusi, e a chi non ha trovato un riferimento al primo turno. Da qui i messaggi concilianti e il linguaggio diretto dei post social, ma anche i tentativi di avvicinare Mauro Ottobre, ago della bilancia della sfida.
Ottobre ha risposto con chiarezza: nessun accordo senza apparentamenti ufficiali. Una condizione che Amistadi, pur disponibile al confronto, valuta con attenzione. Un’intesa formale infatti potrebbe scontentare alcune componenti della sua alleanza e complicare la sua linea comunicativa “trasversale”. In ogni caso, il campo resta aperto.
Una città che chiede concretezza, non solo slogan
Il voto del 4 maggio ha già dato un segnale forte: la città non si riconosce più nei vecchi schemi. Ora guarda a chi saprà interpretare meglio i bisogni reali – dai servizi alla vivibilità, dal turismo al rapporto con le frazioni – e chi saprà farlo parlando un linguaggio autentico, non ideologico. Lo dimostrano i numeri: oltre il 40% degli elettori ha scelto proposte civiche, non direttamente riconducibili ai grandi partiti.
In questo contesto, il silenzio rispettoso imposto dalla tragedia della morte della mamma di Arco e del bimbo che portava in grembo si sovrappone alla riflessione politica: Arco è sospesa, e il suo futuro sarà deciso più dal tono dei messaggi e dalla capacità di ascolto, che non dagli slogan urlati o dalle geometrie partitiche.
Il 18 maggio si vota, ma per molti cittadini sarà anche il giorno in cui capire se davvero una nuova stagione amministrativa è possibile. O se, invece, la frammentazione resterà il tratto dominante di una città ancora in cerca di sé stessa.