La sindaca di Arco Arianna Fiorio ha conferito due deleghe consiliari. Una ad Alessandro Manara: attività di promozione della partecipazione effettiva e attiva dei giovani alla vita politica, sociale e culturale del territorio, compresi i rapporti con il Centro giovani Cantiere 26; l’altra a Angelina Pisoni: attività di promozione della partecipazione, dei patti collaborativi e delle iniziativa a sostegno della pace e della coesione sociale. La breve cerimonia di conferimento si è svolta nella tarda mattina di mercoledì 2 luglio in municipio.
«Sono temi che ci stanno particolarmente a cuore -ha spiegato la sindaca- e sono anche punti centrali del nostro programma. La scelta è andata, com’era l’obiettivo, a due persone per le quali costituiscono un interesse e una sensibilità personali, che è la migliore garanzia di un lavoro appassionato ed efficace».
«Ringrazio la sindaca per la fiducia che mi ha accordato -ha detto Angelina Pisoni, 67 anni, sposata con tre figli, già candidata sindaca a Lasino nel 2010 e per sei anni consigliera in quel Comune- a fronte della quale voglio lavorare con impegno e determinazione per portare a termine il mio compito di promuovere un’effettiva partecipazione della comunità alla vita politica dell’amministrazione; proseguire con la promozione della pace, portata avanti in questi anni dell’ex consigliere delegato Tommaso Ulivieri; lavorare per potenziare i comitati di partecipazione, che sono uno strumento essenziale di partecipazione effettiva della cittadinanza e un tramite fondamentale tra le esigenze e i bisogni dei cittadini e l’amministrazione; e promuovere i patti di collaborazione tra cittadini, associazioni, singoli individui e comitati per progettare e realizzare progetti per la cura del territorio e dei beni comuni».
«È per me un grande onore -ha detto Alessandro Manara, 28 anni, celibe, alla prima esperienza di consigliere comunale- oltre che una profonda responsabilità, di cui ringrazio la sindaca. I giovani sono troppo spesso ignorati, e la loro riduzione numerica nella società non aiuta. Eppure, senza di loro una comunità non ha futuro. Favorirò ogni forma possibile di partecipazione, affinché ogni giovane possa sentirsi parte attiva della città. Ancora di più oggi, dopo gli anni difficili della pandemia, è fondamentale creare occasioni di incontro, ascolto e inclusione. I giovani hanno subito pesanti ripercussioni: solitudine, depressione, uso crescente di psicofarmaci e nuovi fenomeni come l’auto-isolamento sociale. In questo contesto il Cantiere 26, per il quale fungerò da ponte con l’amministrazione, riveste un ruolo decisivo nel promuovere spazi di espressione, relazione e partecipazione per le nuove generazioni, ma non solo. Da parte mia ci sarà tutto l’impegno possibile per costruire, insieme, una città più aperta ai giovani e al loro protagonismo».