Presentati i dati di attività del programma di screening del tumore del collo dell’utero, a conclusione della fase di transizione al nuovo modello che utilizza per la diagnosi precoce il test molecolare per la ricerca del dna del virus hpv. Il programma di diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero, che attualmente viene svolto in provincia di Trento, utilizza l’hpv test per le donne tra i 31 e i 64 anni e il pap test per quelle tra i 25 e i 30 anni.
«I dati scientifici dimostrano che la prevenzione è fondamentale e che quanto prima è diagnosticata la malattia, tanto maggiori sono le possibilità di guarigione» ha detto l’assessore Stefania Segnana sottolineando l’importanza di aderire a questo programma sottoponendosi ai controlli periodici proposti dall’Apss».
«L’organizzazione del programma di screening – ha affermato Antonio Ferro, direttore del Dipartimento di prevenzione da cui dipende il coordinamento degli screening attivi in provincia di Trento – prevede l’invio, ogni cinque anni, di una lettera con l’appuntamento per recarsi in una delle 13 sedi dell’Apss a eseguire il prelievo. Nel 2017 sono stati inviati appuntamenti per test a circa 14 mila donne, a 38 mila nel 2018 e, entro febbraio 2020, riceveranno l’invito circa 47 mila donne. Il nuovo modello organizzativo si è dimostrato valido ed efficace e ha già portato ad un significativo aumento dell’adesione nelle fasce di età coinvolte».
«Mi preme anche evidenziare – ha concluso Ferro – la notevole attività di supporto alle donne da parte del call center dedicato agli screening colorettale e cervicale che dalle circa 2.500 chiamate del 2016 è passato a gestirne circa 7 mila nel 2017 fino a superare le 8 mila chiamate nel 2018».
«Lo screening per il tumore al collo dell’utero – ha proseguito Mattia Barbareschi, direttore dell’Unità operativa multizonale di anatomia patologica – è attivo in Trentino dal 1993 e consente di prevenire lo svilupparsi di tumori invasivi, rappresentando quindi un importantissimo strumento di tutela della salute della donna: una diagnosi precoce di lesioni pre-invasive può infatti salvare la vita.
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale screening è disponibile all’indirizzo: https://www.osservatorionazionalescreening.it/content/rapporto-2018