Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute? Questo uno degli interrogativi affrontati nella seconda giornata di Climrisk 19, la conferenza annuale della Sisc-Società italiana per le scienze del clima, che quest’anno Trento ha l’onore di ospitare. Quasi 150 iscritti, e numerose le relazioni dei massimi esperti italiani sul tema dei cambiamenti climatici, ma anche di alcuni ospiti stranieri. E se ieri si era parlato di media, oggi l’attenzione si è spostata anche su altre problematiche. Nel campo della salute, ad esempio, come spiegato fra gli altri da Annapaola Rizzoli, responsabile del Centro ricerca e innovazione della Fem-Fondazione Mach di San Michele all’Adige, sono sempre più evidenti gli effetti diretti e indiretti del surriscaldamento globale: da un lato le ondate di caldo come quella del 2003 hanno provocato migliaia di morti, specie fra la popolazione anziana e chi era già fisicamente debilitato; dall’altro assistiamo all’invasione, anche in regioni temperate come la nostra, di nuove specie di insetti, di origine tropicale, come la zanzara tigre e la zanzara coreana, portatrici di nuove malattie. Il Trentino e l’Alto Adige sono considerati due hot spot a livello mondiale, cioè due luoghi dove studiare gli effetti della crescita delle temperature proprio perché particolarmente interessati al fenomeno.
si è parlato fra l’altro di effetti del surriscaldamento globale sugli ecosistemi e sull’uomo. Gli effetti variano anche in ragione delle caratteristiche ambientali e socioeconomiche delle aree colpite. Pensiamo ad esempio, ai paesi tropicali, dove alle peculiarità climatiche clima si sommano gravi carenze infrastrutturali (ad esempio scarsità di acqua potabile), che possono favorire la diffusione di epidemie (si è parlato ad esempio del caso di Ebola in alcune zone dell’Africa). Altri effetti, come il degrado ambientale, che ha conseguenze anche sulla produzione di cibo, o il riproporsi di eventi estremi, come la tempesta Vaia, impattano ovviamente in maniera differenziata sui diversi territori e sulle loro fragilità (e sappiamo quanto siano delicati gli equilibri sul versante alpino).