La prima edizione della goliardica corsa su due ruote, magre o grasse che siano, dipende dalle tappe, si corse nel lontano anno 2000 e vide partecipare una decina di personaggi locali, ritrovatisi presso il negozio Leoni cicli del compianto Livio Leoni. Fu l’anno de “Un giorno dal Leoni” e dell’edizione numero zero vinta da Daniele “the Cannibal” Benoni che non trovò rivali degni della sua invidiabile forma fisica. Poi seguì nel 2001 l’edizione “Odissea nell’ospizio” che vide il bis del cannibale. Il divario con gli altri era incolmabile e Benoni si aggiudicò anche l’edizione successiva, la numero uno. O due, al Tour de Pance i numeri non contano. Poi per tre anni il Tour osservò un rigoroso silenzio (che nessuno capì mai fondo in fondo) e risorse nel 2005 grazie ad una deliziosa ragazza che si mise in luce con il nick name di “Lady in Speck”. Tutti dietro a lei (volete sapere il perché?) a pedalare affannosamente a costo di patire infarti sulle salite. Fu anche la prima volta di una tappa sulla riaperta vecchia via del Ponale e di una delle tappe più ardue mai ideate da patron Enrico Fornasari, la salita a Malga Grassi. Storia, storie che lunedì 28 ottobre si sono celebrate con le premiazioni ai vincitori dell’edizione 2019 (Sandra “la Levera” Lever in campo femminile e Alessio (Ciucciarodelle” Pederzolli in quello maschile) mescolate a del coniglio arrosto, goulasch piccante, alette di pollo e puntine arrostite “spazzolate” da abbondanti porzioni di crauti cucinati dallo chef Carlo “Charlie” Grottolo e servite ai presenti, una quarantina tra vecchie glorie e nuovi adepti dalla consorte Floriana e dalla figlia Giulia. Se non avete mai sentito parlare del Tour de Pance, se volete sapere tutto, ma proprio tutto noi vi rimandiamo felicemente al sito web della corsa più pazza mai pensata in Busa. http://www.tourdepance.org