La vicenda del diritto di prelazione operata dall’Amministrazione comunale arcense sul terreno ex Ferrari Legnami s.r.l., ceduto alla Bagozzi s.a.s. si “arricchisce” di un’ulteriore puntata. Come di sa il comune di Arco ha chiesto i danni, ma nella richiesta gli zeri (che non contano nulla, me se sono preceduti da una cifra, due o tre contano, eccome) sono evidentemente sbagliati. Una “svista” afferma l’assessore Miori, capibilissima peraltro anche dalle parti diciamo in causa, ma che sulla questione vogliono dire la loro. Il Comune, come si sa, ha deciso di avvalersi del diritto di prelazione sul capannone adiacente a quello che è già occupato dal cantiere comunale negli spazi ex Ferrari Legnami, mentre su di un’altra superficie, almeno in prima istanza, non aveva interesse. Ferrari vende dunque a Bagozzi che per acquistare cerca e trova risorse, ma al momento di entrarci diciamo così il Comune fa valere il diritto di prelazione. Dove sta la ragione? Per Ferrari e Bagozzi logicamente dalla loro, per il Comune no.
La richiesta di danni fatta dal Comune alle due società ammonta a circa 450.000 euro, di cui circa 300.000 additati ad un “mancato guadagno”, richiesta firmata dal sindaco Betta che, sempre per le ragioni che le due aziende espongono nella nota, appare quanto mai fuori luogo visto che le stesse operano da anni sul territorio dando lavoro contribuendo all’economia locale. Per l’assessore Miori, invece, in prima istanza, ossia quando l’amministrazione arcense (sindaco Mattei va specificato) aveva detto “non c’interessa” le condizioni operative impedivano l’operazione tra le parti (Comune e Ferrari).