Sono stati tratti in arresto due imprenditori che gestiscono in franchising un ristorante a Riva del Garda. I due di nazionalità cinese pagavano “ufficialmente” i dipendenti di nazionalità pakistana, emettendo regolari buste paga con tanto di ferie, permessi, ore lavorate etc.. per poi farsi restituire oltre il 50% dello stipendio in cambio di vitto e alloggio (scarso e poco anche questo) e metà stipendio. In tutto i dipendenti percepivano oltre 1300 euro e riuscivano a tenere per sé meno di 500 euro. Sfruttamento del lavoro, aggravato, estorsione, condizioni di lavoro degradanti le accuse rivolte loro dalla Guardia di Finanza che ha operato l’arresto dei due imprenditori orientali titolari di un noto marchio in franchising e la cui sede è a Firenze, titolare e socio che agivano nei confronti dei dipendenti sottoponendoli alla dura “legge” del “o così o non lavori”. Dodici i lavoratori di nazionalità pakistana costretti dai due a prestare la loro opera in queste condizioni, con cibo corrisposto loro anche scadente e di bassa qualità come accertato dall’ispezione effettuata nei locali del ristorante di Riva del Garda. Idem per il luogo dove offrivano alloggio, un appartamento di 90 metri quadri, senza allacciamento all’energia elettrica, costretti a dormire sul pavimento su pagliericci in dodici appunto. All’operazione delle Fiamme Gialle è stato dato il nome di “Giardino orientale”.