La diatriba sui posti letto all’Eremo di Arco è nota, lo “scontro” con chi ha in mano la Sanità provinciale altrettanto e il giudizio che la direzione della nota Casa di Cura mette sul “piatto” a fine legislatura è molto duro: “Questa Giunta si è accanita contro di noi, per questo impugneremo la delibera”. A dirlo a mezzo stampa Sergio Fontana, l’amministratore delegato di Eremo che riassume così una vicenda che ha tolto la possibilità all’Eremo di avere posti letto in più che, a suo dire, rimane solamente sulla carta e basta. “La Determina provinciale darà sì posti letto in più, ma solo a chi proviene da fuori Provincia – afferma sempre Fontana – perché in caso contrario andremo oltre il tetto massimo che ci è consentito, dunque una sorta di presa in giro”. Per questo in settimana sarà depositato il ricorso della casa di Cura, vero fiore all’occhiello di una Sanità privata che si cerca di “demolire” a suon di carte bollate e promesse non mantenute. Uno scontro che non fa bene a nessuno, in verità, nè alla politica che governa la Sanità né ai cittadini che, invece, bisognosi di cure non sanno più come fare a rivolgersi a specialisti della riabilitazione neuromotoria e cardiologica i quali, invece che potersi occupare di loro come pazienti si devono confrontare con la più mera burocrazia che ostacola il benessere sociale e la loro professione. Senza contare che i dieci posti letto in più erano stati promessi tre anni fa, destinati a non residenti e senza costi per la Provincia la quale, invece, da questi dieci posti letto potrebbe ricavarne un milione di euro/anno.