Lo stato di abbandono in cui versa Maso Ronc, di proprietà del Comune di Riva, e il compendio ex albergo Maddalena, di proprietà della famiglia Baroni (è stato attivo come albergo fino al 1990) sono stati “oggetto” di una passeggiata organizzata dall’associazione Pinter nel pomeriggio di domenica 22 luglio. Una “visita” guidata dagli esperti dell’associazione, preoccupati da anni d’incuria e anche dal fatto (per Maso Ronc) che sui terrazzamenti vi sia un’effettiva problema legato alla sicurezza.
Saliti dal Bastione in pochi minuti i partecipanti hanno raggiunto Maso Ronc (fino a qualche anno fa vi era un custode) dove grazie a Graziano Riccadonna e Paolo Matteotti è stata fatta la storia del compendio. Un’oasi che si vorrebbe far diventare una sorta di orto o giardino botanico, un luogo dove portare scolaresche o turisti, sistemando i terrazzamenti e ristrutturando l’edificio per adibirlo a sede di associazioni, crearvi magari un piccolo punto ristoro, darlo in affido a qualcuno che possa occuparsi dello sfalcio degli infestanti (che stanno demolendo i muri a secco) e delle piante. Mantenerlo “vivo”, insomma.
Poi il gruppo ha raggiunto il compendio ex Maddalena, dove Luciano Baroni ha aperto la piccola chiesetta della Maddalena (è transennata per motivi di sicurezza) nella quale il Maestro di violino Daniel Demirci ha suonato tre brani in un’atmosfera davvero unica. Qui il privato cederebbe volentieri la proprietà della chiesetta del ‘200 in cambio dell’attenzione al progetto di ristrutturazione del compendio (addirittura con meno volumi dell’esistente) che prevede, ovviamente, l’allargamento della strada d’accesso (del Comune). L’escursione è terminata verso le ore 18.30 a casa Baroni, con vista sulla città davvero magnifica. Nelle intenzioni dell’associazione (che lo va dicendo da tempo ma ha raccolto anche le intenzioni del gruppo politico Riva Dinamica, che ne condivide l’idea) le due cose collegate porterebbero anche un interessante indotto al territorio. La storia degli affreschi e della chiesetta sono stati ben spiegati dalla laureata in pittura trecentesca nel Sommmolago Marianna Raffaelli.