Articolo pubblicato il: 28/10/2019 alle 12:00
La Busa - Ristrutturazione Villa Angerer: “Il Comune favorisca in tutti i modi la sua realizzazione”
Posted By Redazione
Categoria: Notizie

La questione della possibile ristrutturazione di Villa Angerer a Vigne di Arco sta sollevando un ampio dibattito cittadino. Da una parte l’amministrazione Comunale che ha preso l’impegno in consiglio comunale di sostenere il progetto di riqualificazione in un centro di soggiorno curativo sull’alimentazione, dall’altra gli ambientalisti che espongono la loro preoccupazione sul possibile degrado che potrebbe subire il pregiato parco della villa e sul previsto aumento di cubatura in fase di ristrutturazione.
Non mancano poi le opinioni di privati cittadini che hanno a cuore il futuro della città di Arco. Tra loro il professor Sandro Parisi, ricercatore storico che ha vissuto in più ambiti lo sviluppo della Città delle Palme degli ultimi cinquant’anni, grande sostenitore del progetto il quale ci ha inviato questa intervento.
“Desidero intervenire sulla questione “Villa Angerer” in modo sintetico – scrive Sandro Parisi – dividendo in punti schematici il mio pensiero.
1
Qualunque progetto vada in porto nel recupero della Villa, ci saranno grossi problemi per il Romarzollo nel momento in cui verranno iniziati i lavori, a meno che non si chieda all’impresa edilizia di usare un’Ape elettrica e carriole;
2
Qualunque progetto vada in porto nel recupero della Villa, ci saranno grossi problemi per il Romarzollo dal punto di vista della viabilità, che non è più quella di fine Ottocento;
3
È assodato che l’Ente pubblico non è in grado di intervenire semplicemente per mancanza di mezzi finanziari adeguati;
4
Oggi non ci sono più privati filantropi come Hauber o come Tappainer;
5
Soluzioni alternative come Università, Museo, Scuole, ITEA sono irrealizzabili;
6
Pensare ad un coinvolgimento di qualche Stato vicino è una vera e propria utopia;
7
I privati che intendono investire nella Villa Angerer vogliono giustamente un tornaconto economico;
8
Un volume aggiuntivo a quelli già esistenti è sopportabile, anche se con fatica, alla luce del recupero della stessa Villa e dello stesso Parco;
9
Finalizzare il tutto ad un albergo collegato ad una clinica potrebbe finalmente dare il via ad un processo economico che riporti Arco ad essere “il centro climatico di eccellenza del Trentino-Alto Adige” come più volte affermato in tanti documenti della Regione e poi della Provincia anche in tempi non troppo lontani.
10
Se proprio non si vuole cogliere questa opportunità, è evidente che tutto andrà “a farsi benedire” E qualcuno dovrà assumersene la responsabilità.

Aggiungo una ulteriore precisazione. Nel maggio del 2017 il Consiglio comunale di Arco votava all’unanimità un ordine del giorno che recitava tra le altre cose: “…chiedono con fermezza e grande convinzione che la Provincia, in merito a tale compendio e alla recente proposta dall’imprenditoria del Comune di Arco e dall’illustre luminare stimato a livello internazionale, il dottor Luigi Fontana, si impegni a favorire in tutti i modi la sua concretizzazione in tempi rapidi. Si vuole evitare: il degrado definitivo del compendio; fuga del capitale umano all’estero; un danno sociale, economico, culturale, ambientale per la comunità del Garda Trentino e dell’intera Provincia di Trento”.
Penso che non servano commenti su quello che ho riportato”.

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