Tre associazioni rivane, gli Amici della Tirlindana, Fraglia della Vela e Gruppo Sommozzatori Riva, preoccupati che a ben 11 anni di distanza dall’istituzione della riserva ittica di Val di Gola non ci sia un regolamento chiaro e preciso emesso dal Comune di Riva, affermano che gli accessi da parte di persone che ci vanno a fare il bagno in barba al divieto d’accesso sono aumentati. Forse anche in considerazione dei transiti dovuti al tratto di ciclopedonale recentemente terminata nel Comune di Limone, che finisce proprio in zona e non prosegue in terra trentina, forse anche perché la gente nonostante i divieti se ne frega e ci va a fare il bagno. Sta di fatto che quella riserva ittica, dove cavedani e alborelle (queste ultime quasi estinte), ma anche scardole e altre piccole specie ittiche del lago di Garda trovano un’oasi dove riprodursi in santa pace è in “pericolo”. La gente che ormai affolla ogni piccolo spazio in riva al lago per godersi il fresco delle sue acque in estate disturba, ed è vero, la posa delle uova legate alla nascita delle nuove generazioni di pesci, invece lì lasciate in pace permettono che accada come natura ha sempre voluto. Se, però, aumenta la presenza degli umani allora anche qui il progetto di ripopolazione andrà perduto. Per evitare questo le tre associazioni si sono trovate al fine di chiedere al sindaco di riva un regolamento chiaro in merito, la posa di specifici divieti e togliere le scale che portano in loco. Fatta una necessaria manutenzione delle boe che delimitano la zona (una era stata danneggiata) e ripristinato il tratto di cavo che ne delimita l’area, i volontari oggi “alzano la voce” proprio a difesa di quest’area che va assolutamente tutelata grazie, anche e soprattutto, a quel regolamento invocata da così tanti anni e mai portato a termine.