185 mila Euro: è la somma che il Comune di Riva, sindaco Molinari prima e Mosaner poi, hanno utilizzato per “difendersi” dall’operato relativamente alla messa in sicurezza di Palazzo Riccamboni, l’edificio sotto gli occhi di tutti di via Florida, fatiscente e in rovina da anni. Difendersi dall’accusa mossa nei confronti dell’amministrazione comunale che nel 2009, per ovviare alla già pericolante situazione aveva, di fatto, inglobato il Palazzo per cercare di mettere una “pezza” alla situazione di degrado in cui versava e versa tuttora. La Corte dei Conti dopo aver vagliato la situazione con i legali difensori della segretaria comunale Lorenza Moresco ha un mese per decidere, dopo l’udienza di primo grado, come e cosa fare sull’operato comunale, ossia addebitare la somma spesa ai due sindaci ed altri componenti della Giunta oppure decidere e sentenziare, invece, la “bontà” dell’operazione volta a tutelare la sicurezza dei cittadini che da quella via centralissima passano in continuazione. Lavori di “tamponamento” eseguiti dal Comune che prese in carico Palazzo Riccamboni con delibera del marzo 2009 proprio allo scopo descritto, ma che gli eredi Riccamboni avevano impugnato tramite la Fondazione stipendiale don Pacifico Riccamboni alla quale, dopo cinque anni di “battaglie” legali l’edificio è ritornato in proprietà nel 2014.
Tuttavia è rimasto lì com’era, che sia fatiscente non occorrono certo perizie di tecnici per stabilirlo, basta guardarlo. Lo Statuto che ha lasciato in eredità il Palazzo vieta la vendita o la permuta, ma lacci e lacciuoli a parte prima che crolli è meglio metterci mano. Per il bene, la sicurezza e il decoro di tutta Riva.