Si è conclusa domenica la 26ª edizione di Pagine del Garda, la rassegna dell’editoria gardesana che si è tenuta ad Arco dal 3 al 18 novembre, con la tradizionale bipartizione tra la settimana di anteprima (dal 3 al 9 novembre tre presentazioni librarie in luoghi diversi) e la rassegna vera e propria (al Casinò municipale, dal 10 al 18 novembre la mostra del libro: circa 1500 titoli esposti per una settantina di editori, cinque presentazioni librarie e uno speciale omaggio all’architetto e urbanista Camillo Zucchelli nel ventennale della scomparsa, con una mostra fotografica e una conferenza). Il bilancio è positivo, con in più alcuni segnali incoraggianti per il futuro.
Per i volontari dell’associazione Il Sommolago tenere il conto esatto dei frequentatori della mostra del libro non è possibile, ma si stima che possano essere stati circa tremila, in linea con le edizioni precedenti. Molto frequentate le presentazioni librarie, seguite da un pubblico sempre compreso tra 40 e 60 persone, di cui quest’anno è stata apprezzata una particolare cura, sia del prodotto editoriale, sia della sua presentazione. Unanime la valutazione positiva per la formula della rassegna, che offre la possibilità di girare in tutta tranquillità fra i vari stand, esaminare le opere in mostra, sfogliarle ed eventualmente acquistarle, così come per l’allestimento, giudicato quest’anno particolarmente riuscito. Stesso dicasi per la location, il Casinò municipale: il grande salone delle feste è ritenuto ideale per la mostra del libro, con il bar-caffè a due passi e poco distante la sala consiliare, in cui si tengono le presentazioni.
Una novità particolarmente apprezzata: l’iniezione di nuove e giovani forze nelle fila dei volontari che organizzano la rassegna: «Qualcosa è cambiato -dice Romano Turrini- sono arrivati volti nuovi, giovani che si sono spesi accanto al gruppo consolidato nell’affrontare il notevole sforzo organizzativo. Ma anche tra gli autori c’erano quest’anno delle belle novità, giovani che hanno prodotto ricerche di grande interesse, che ci solleva in parte anche da questo tipo di fatica, regalandoci in certo ottimismo per il futuro».