Quest’anno la raccolta delle prugne, i prelibati frutto coltivati a Dro, si prospetta molto ricca. Almeno così dice il tecnico agronomo della Cooperativa Valli del Sarca Fabio Toniolli, il quale dopo un paio di settimane da chi è iniziata la raccolta una stima di circa 1.500 quintali di frutto. Grazie al tempo caldo e secco che durante la fioritura ha permesso poi un’ottima “allegagione”, ossia quando dal fiore si passa al frutto. Le zone di S. Abbondio, Alber e nei prossimi giorni quella di mezza collina di Drena sono quelle dove si sta facendo la raccolta da cui il tecnico ha tratto la stima del raccolto. Ottima la maturazione delle susine dopo la fioritura grazie alle frequenti piogge d’inizio stagione e dal caldo che è seguito, dunque le stime sono all’insegna del segno più. Un risultato positivo dato anche dalla bontà del frutto, esente da grandine o ruggine, con una buona colorazione e il giusto “mix” per il palato al momento dell’assaggio. Tutti fattori che, però, causeranno un aumento di prezzo finale calcolato in circa un 20/30% in più rispetto alle annate scorse, raccolti danneggiati dalla Sharka, la malattia infestante che aveva fissato in 20/30 centesimi di euro al chilo il prezzo di vendita in campagna con un euro e venti, invece, al socio. Con i derivati della susina si fanno anche lo spezzatino e il panettone, dunque se il raccolto va bene la valorizzazione del frutto è la direttrice in cui l’amministrazione comunale si deve indirizzare.