Forse due, ma conoscendo la burocrazia è meglio stare sui tre. Questo il tempo necessario secondo l’amministrazione comunale rivana per dare una nuova “casa” ad uno degli sport, il tennis, che a Riva hanno sempre dato lustro. Da anni si va dicendo come l’attuale sede estiva di viale Carducci non sia più adatta alla sua pratica. Sorgerà, dunque e come ormai da tempo si sa, in zona S. Alessandro sui terreni della ex cava Maceri la nuova sede del sodalizio rivano per un costo stimato di circa quattro milioni di euro che passerà attraverso due fasi: la prima (che si concluderà entro la primavera 2020) e già coperta da finanziamento provinciale e comunale ed ha già ottenuto il “via libera” dalla Commissione Tutela e Paesaggio in Comunità di Valle al progetto dello Studio Fontana & Lotti – Lorenzi e lo Studio d’architettura Civico 3, entrambi di Riva del Garda. Nessuna prescrizione o modifiche in merito sono state osservate alla realizzazione di tre campi in terra rossa, una palazzina servizi e il necessario parcheggio (35 stalli) a servizio dei soci o degli ospiti dell’impianto di gioco. La fase due, quella che seguirà la realizzazione dell’impianto che ora si avvia al cammino “burocratico” previsto, ossia Bando di gara dopo l’ok del Comune e aggiudicazione dei lavori da un’apposita Commissione che sarà nominata da Palazzo Pretorio, invece sarà un po’ più “complessa” e “pesante” dal punto di vista economico. Altri due campi da gioco coperti e la Club House con ristorante annesso. Un circa 250 metri quadri riservati a giocatori, ospiti, tecnici e dirigenti del Circolo Tennis Riva. Qui l’impegno finanziario è decisamente più alto e visto che la provincia sembra abbia dato “tutto” per la fase uno, sarà il Comune di Riva a dover rispondere sulla fase 2. Resterà un sogno? Chissà, le speranze del presidente Francesco Campisi, soci e membri del direttivo tutto sono apertissime.