Il sistema delle Reti di Riserve è uno dei progetti più innovativi nell’ambito della tutela dell’ambiente in Trentino. La Rete non è un’area protetta, ma un nuovo modo di gestire e valorizzare le aree protette già esistenti in modo più efficace e con un approccio dal basso. L’iniziativa è attivata su base volontaria dai Comuni in cui ricadono sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico. In Trentino le Reti di riserve istituite attualmente sono 10. Oggi, la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Mario Tonina ha approvato due delibere che riguardano il prolungamento di un anno della durata dell’Accordo di programma della Rete di riserve Alto Noce e la riattivazione per tre anni della Rete di riserve Alpi Ledrensi. Per entrambi in arrivo nuovi finanziamenti.
Rete di riserve Alpi Ledrensi
La Rete di riserve Alpi Ledrensi, nata nel 2013, viene ora riattivata per un nuovo triennio. Ne fanno parte i comuni di Ledro, Riva del Garda, Bondone, Tenno e Storo, nonché il Consorzio dei Comuni BIM Sarca Mincio Garda ed il Consorzio dei Comuni BIM del Chiese. Il nuovo Accordo di Programma prevede una serie di interventi di riqualificazione degli ambienti naturali e per lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione, pari ad euro 1.139.863 di cui 270 mila a carico del bilancio provinciale, 412.363 a carico del territorio e 457.500 a carico del Programma di Sviluppo Rurale.